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La deforestazione in Amazzonia è già il 20% più alta che nel 2021

I dati dell’agenzia spaziale brasiliana Inpe segnano un aumento del 3,1% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Da gennaio a oggi, è come se in 10 mesi fosse stata cancellata un’area boschiva grande come le province di Roma e Firenze insieme

Deforestazione in Amazzonia: nuovo record a ottobre, -904 km2
Foto di Ri Butov da Pixabay

Quest’anno la deforestazione in Amazzonia ha già cancellato 9.494 km2 di foresta

(Rinnovabili.it) – Il lascito più visibile di Bolsonaro sarà probabilmente un anno da record assoluto per la deforestazione in Amazzonia. Dall’inizio dell’anno le motoseghe stanno lavorando a ritmi mai visti prima in gran parte della più grande foresta tropicale del mondo. E anche nel mese in cui il presidente brasiliano ha perso al ballottaggio con lo sfidante Lula, la distruzione della foresta è continuata a ritmi senza precedenti.

Secondo i dati dell’agenzia spaziale Inpe, lo scorso mese la deforestazione in Amazzonia ha cancellato altri 904 km2 di foresta. Si tratta di un valore record, in crescita del 3,1% rispetto a quello del 2021. Che a sua vota era già stato l’anno peggiore per la foresta tropicale. Il monitoraggio satellitare conta, nei primi 10 mesi del 2022, una deforestazione cumulata pari a 9.494 km2, la cifra più alta dal 2006 cioè da quando è in vigore l’attuale sistema di controllo. Per avere un termine di paragone, è come se in 10 mesi fosse stata cancellata un’area boschiva grande come le province di Roma e Firenze insieme. L’incremento sul 2021 è di circa il 20%: un anno fa la parte di foresta scomparsa arrivava a 7.887 km2.

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L’arrivo di Bolsonaro al potere, a inizio 2019, ha invertito la tendenza in corso dal 2008. Allora, proprio sotto la presidenza Lula, la deforestazione in Amazzonia era crollata grazie a nuove politiche di controllo e prevenzione. Nella condizione attuale, sostiene un rapporto del Wwf uscito la settimana scorsa, il 18% della foresta amazzonica è perduto mentre circa il 17% è in uno stato di forte degrado.

Durante il mandato di Lula serviranno azioni tempestive e drastiche per invertire la rotta. Il rapporto del Wwf conta più di 600 progetti infrastrutturali in cantiere nella regione, tra cui 20 strade e oltre 400 dighe. In più, il settore estrattivo continua ad abbattere parti di foresta e a sversare sostanze chimiche inquinanti, come il mercurio, nei corsi d’acqua.

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