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Scandalo Facebook per la deforestazione dell’Amazzonia, Bolsonaro fa finta di nulla

Sul social network messi in vendita lotti illegali di foresta pluviale grandi anche come 1.000 campi da calcio e parte di parchi nazionali o aree protette

Deforestazione dell’Amazzonia, la foresta in vendita su Facebook
Foto di Thomas Ulrich da Pixabay

La Corte suprema del Brasile incita il governo ad agire contro la deforestazione dell’Amazzonia

(Rinnovabili.it) – La Corte federale suprema del Brasile vuole vederci chiaro sulla deforestazione dell’Amazzonia causata dai lotti di foresta illegali messi in vendita su Facebook. Il tribunale ha chiesto ufficialmente al governo di prendere “le misure civili e penali appropriate”, mentre il colosso tech americano si è detto disponibile a collaborare con le autorità. Ma non a bloccare unilateralmente il commercio sulla sua piattaforma.

Un’inchiesta della BBC aveva rivelato di recente che interi pezzi di foresta pluviale sono messi illegalmente in vendita sul Marketplace di Facebook. In alcuni casi si tratta di appezzamenti grandi anche come 1.000 campi da calcio e non di rado fanno parte di parchi nazionali o di aree dell’Amazzonia che hanno altre forme di protezione.

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La denuncia del media britannico è del 26 febbraio. Da allora, il governo brasiliano guidato dal presidente Jair Bolsonaro ha fatto di tutto per ignorare la faccenda. Per questo, il giudice della Corte suprema brasiliana Luís Roberto Barroso ha chiesto al procuratore generale e al ministero della Giustizia del paese di indagare sui quanto rivelato dalla BBC. Non solo: ha anche preso in mano il dossier e l’ha accorpato ad un’altra causa in corso, che riguarda la violazione dei diritti di alcune comunità indigene.

Il capo della Commissione Ambiente del Senato brasiliano, il senatore Jaques Wagner, ha definito “criminali” gli accordi sulla deforestazione dell’Amazzonia. Ha detto che il suo gruppo di legislatori avrebbe scritto a Facebook chiedendogli di “rivedere la sua politica in modo che questa pratica sia frenata”.

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Durante gli ultimi due anni, la deforestazione dell’Amazzonia è tornata a impennarsi dopo una flessione consistente. Tra i motivi principali le politiche volute da Bolsonaro, che ha smantellato le leggi per la protezione dell’ambiente e ha favorito le industrie interessate a sfruttare le risorse della foresta pluviale. In più, Bolsonaro ha commissariato quasi tutte le agenzie federali che si occupano di protezione dell’ambiente, mettendoci a capo dei militari a lui fedeli.