Il budget proposto dal governo taglia di più del 5% i fondi per il dicastero e per tutte le agenzie e i programmi legati alla protezione dell’ambiente: mai così pochi soldi da 12 anni
Nei 2 anni di presidenza Bolsonaro, la deforestazione ha accelerato il passo
(Rinnovabili.it) – Bolsonaro dà un’altra spallata all’Amazzonia devastata dalla deforestazione. Questa volta non c’entra l’invio dell’esercito per “fermare” il disboscamento illegale, usati invece per intimidire attivisti e mettere pressione sulle popolazioni indigene. E non c’entra nemmeno il commissariamento delle agenzie federali che hanno a che vedere con l’ambiente. Il presidente del Brasile ha deciso di passare alle misure strutturali: taglio dei fondi per il ministero dell’Ambiente.
Se ne è accorta l’ong brasliana Contas Abertas, che ha lavorato sul documento provvisorio del bilancio 2021 appena proposto dal governo. La voce del ministero dell’Ambiente totalizza poco meno di 3 miliardi di reais, cioè più o meno 440 milioni di euro. La sforbiciata è del 5,4% rispetto ai fondi stanziati nel 2020. Ed è anche il budget più risicato degli ultimi 12 anni per questo dicastero. La somma copre tutte le attività della struttura, incluse le agenzie che ne dipendono, e qualsiasi programma legato all’ambiente finanziabile dallo Stato.
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Il bilancio è ancora provvisorio, si tratta a questo punto soltanto di una proposta da parte dell’esecutivo. Il passaggio parlamentare potrebbe cambiare qualcosa. Ma resta l’indicazione chiara della rotta che vuole continuare a seguire Bolsonaro. Il taglio, infatti, arriva dopo che la deforestazione dell’Amazzonia, secondo i dati delle stesse agenzie federali, ha raggiunto il suo picco dal 2008.
Tra il 2000 e il 2018, la deforestazione dell’Amazzonia si è mangiata l’8% della più grande foresta pluviale del mondo. Un’area grande come la Spagna è sparita sotto i colpi dei taglialegna (legali e illegali) anche grazie alla compiacenza dei governi. Poi si è insediato Bolsonaro. Con le sue politiche, il tasso di deforestazione è cresciuto ulteriormente. Solo nel 2020 le motoseghe si sono mangiate 8.500 km2 di foresta, in pratica 2 campi da calcio al minuto.
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“I due anni dell’amministrazione Bolsonaro sono stati i peggiori due anni registrati nel programma DETER”, sottolineava poche settimane fa Marcio Astrini dell’Osservatorio sul clima brasiliano, una coalizione di gruppi ambientalisti che monitora lo stato di salute delle foreste brasiliane. “Non è una coincidenza. È il risultato delle politiche di distruzione ambientale dell’attuale governo”.