Rinnovabili • Cop26 di Glasgow: in agenda anche la settimana lavorativa breve Rinnovabili • Cop26 di Glasgow: in agenda anche la settimana lavorativa breve

A 100 giorni dalla COP26 anche un accordo sullo stop al carbone sembra impossibile

La presidenza britannica prova a dare la scossa con il primo incontro in presenza dall’inizio della pandemia. Ma i 51 Stati presenti non hanno trovato un’intesa nemmeno sul phase out del carbone

Cop26 di Glasgow: in agenda anche la settimana lavorativa breve
credits: Pippa Fowles / No 10 Downing Street | CC BY-NC-ND 2.0

Si è tenuto il 25 e 26 luglio un vertice informale a Londra in preparazione della COP26 di novembre

(Rinnovabili.it) – Ci sono ancora “differenze significative”, anche se qualche “passo in avanti” c’è stato. Ma non è abbastanza per raggiungere il livello di ambizione climatica necessaria. Le posizioni dei vari paesi si sono avvicinate ma “non sono ancora abbastanza vicine”. Parole di Alok Sharma, il presidente della COP26, al termine del primo incontro in presenza di preparazione al vertice sul clima tra quando è scoppiata la pandemia.

Un incontro informale, quello che si è tenuto il 25 e 26 luglio a Londra, ma fondamentale per tirare la volata alla COP26. Lo ha voluto Sharma a poco meno di 100 giorni dall’inizio del vertice perché le trattative sono ancora in alto mare sui punti più importanti. Una realtà che è stata riconosciuta da più parti, non ultimo dallo stesso inviato per il clima degli Stati Uniti John Kerry.

Leggi anche Londra, proteste contro il premier: “Farà fallire la COP26 sul clima”

Al summit di Glasgow c’è in ballo la possibilità di tenere ancora a portata di mano la soglia di 1,5°C di riscaldamento globale. Il mondo si è già surriscaldato di 1,1°C rispetto ai livelli preindustriali molti studi prevedono che potremmo sforare la soglia più ambiziosa stabilita con l’accordo di Parigi già entro il 2030.

La presidenza britannica punta almeno ad arrivare al vertice con un’intesa sul phase out del carbone in tasca. Sharma ripete da mesi che considera incompatibile la produzione di carbone con lo scenario più ambizioso di Parigi. Ma come ha dimostrato anche il flop del recente G20 di Napoli, questo tema resta ancora molto divisivo. Tanto che la riunione a Londra si è chiusa ancora una volta senza un accordo tra i 51 Stati presenti, tra cui Stati Uniti, Cina e India.

Leggi anche La Cop26 di Glasgow non ingrana, dal pre-vertice zero decisioni

“Penso che abbiamo fatto progressi in questi due giorni, tuttavia le questioni che abbiamo discusso sono complesse e permangono ancora differenze significative”, ha commentato Sharma. “Negli ultimi giorni ci siamo avvicinati, ma ancora su queste questioni vitali, non siamo eppure abbastanza vicino”.

Ma poi si è lasciato a un commento amaro sull’esito del G20 di Napoli, a cui ha preso parte come osservatore. “Non siamo stati in grado di convincere tutti i paesi del G20 ad accettare l’eliminazione graduale del carbone, è semplice”, ha detto Sharma. “Per me è stato molto deludente e molto deludente per i paesi che sostengono questa politica”.