Pronte anche misure per tutelare la biodiversità (proteggendo il 30% delle terre e delle acque federali) e per migliorare la giustizia ambientale
Le nuove direttive sul clima toccano i temi principali dell’agenda del presidente
(Rinnovabili.it) – Le prime indiscrezioni sulla nuova tranche di misure sul clima di Biden erano filtrate la settimana scorsa. Il neo presidente si è preso ancora qualche giorno con il suo team per limare i dettagli. Oggi è atteso l’annuncio ufficiale e la firma di questa seconda infornata di decreti. Con cui l’inquilino della Casa Bianca prova a convincere tutti che la musica è cambiata. E che il ricordo di Trump è già lontano anni luce.
La decisione più importante riguarda le trivelle, annuncia l’Associated Press. Biden metterà la firma su una moratoria su tutte le nuove concessioni per esplorazione e sfruttamento di idrocarburi (petrolio e gas) su tutte le aree sotto responsabilità federale degli Stati Uniti, sia onshore che offshore. Una misura attesa dopo che il giorno stesso dell’insediamento Biden aveva iniziato l’opera annunciando un primo stop di 60 giorni. La moratoria dovrebbe restare in vigore fintantoché il team del presidente e le agenzie di riferimento avranno ultimato di rivedere gli studi sull’impatto su clima e ambiente del comparto oil&gas.
Leggi anche Cosa ha deciso ieri Joe Biden sul clima
Il pacchetto è molto nutrito e comprende una misura forse altrettanto importante, che punta a tutelare la biodiversità. Biden annuncerà l’ordine, diramato a tutte le agenzie federali, di predisporre un piano di tutela che conservi gli ecosistemi su almeno il 30% delle terre e delle acque di pertinenza degli Stati Uniti nei prossimi 10 anni. Ovviamente, l’efficacia della misura dipenderà in maniera preponderante da come verrà implementata questa direttiva. Biodiversità e resilienza degli ecosistemi, infatti, tendono a diminuire molto se le aree protette sono spezzettate in piccole zone non comunicanti.
Oltre a ciò, Biden presenterà anche un memorandum che eleva il cambiamento climatico a priorità rilevante per la sicurezza nazionale. Infine il capitolo sulla giustizia ambientale, caro all’ala più radicale del partito democratico. E innestato sul programma originario di Biden, in campagna elettorale, da Sanders e Ocasio-Cortez. Il presidente istituirà un ufficio presso la Casa Bianca specificamente preposto a questioni di giustizia ambientale. Il compito: monitorare eventuali impatti sulle comunità a basso reddito e sulle minoranze. Queste fasce di popolazione infatti tendono a essere colpite in modo sproporzionato dall’inquinamento atmosferico e delle acque. Oltre a essere penalizzate rispetto ad altri segmenti nella scelta di dove posizionare siti sensibili come discariche o inceneritori.
Leggi anche Addio Keystone XL, Biden scrive la parola fine