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Cingolani racconta Piano di ripresa italiano a Kerry: 80mld in 5 anni a eco-progetti

Lunga telefonata tra il ministro della Transizione ecologica e l’Inviato speciale per il Clima del presidente degli Stati Uniti John Kerry, in cui racconta di “una accelerazione della de-carbonizzazione, con riduzioni fino al 55%, investimenti in nuove tecnologie, spinta all’idrogeno verde e blu, trasformazione radicale e sostenibile del settore dell’acciaio, mobilità e trasporti sostenibili, autoproduzione di energia nel settore agricolo, rilancio della riforestazione, programma di monitoraggio delle criticità del Paese con un sistema di osservazione con satelliti, droni e sensori a terra”

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di Tommaso Tetro

(Rinnovabili.it) – Il Piano di ripresa italiano allocherà 80 miliardi di euro in 5 anni in progetti verdi. Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani lo ha annunciato all’Inviato speciale per il Clima del presidente degli Stati Uniti John Kerry, nel corso di una telefonata tra i due mentre l’ex numero due di Obama è alla conclusione di un tour europeo che lo ha portato a Londra, Bruxelles e Parigi.

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“Il piano di ripresa italiano allocherà 80 miliardi di euro in 5 anni in progetti verdi – ha detto Cingolani a Kerry – che riguardino una accelerazione della de-carbonizzazione, con riduzioni che potranno arrivare sicuramente al 55% puntando al 60% delle emissioni al 2030 grazie al Recovery fund, massicci investimenti in nuove tecnologie, una forte spinta all’idrogeno verde e blu, una trasformazione radicale del settore dell’acciaio in senso sostenibile, scommessa su mobilità e trasporti sostenibili, stimolo all’autoproduzione di energia nel settore agricolo e accrescimento del contributo dell’agricoltura al contrasto del cambiamento climatico, rilancio della riforestazione quale strumento nell’ottica di  carbon capture, varo di un ambizioso programma di monitoraggio delle criticità del Paese con un sistema innovativo di osservazione integrato tramite satelliti, droni e sensori a terra”.

Il ministro ha poi messo in evidenza la radicata tradizione di protezione dell’ambiente in Europa e in Italia, come base per sviluppare ulteriormente la collaborazione con gli Stati Uniti per accrescere l’ambizione globale.

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Al centro dello scambio di vedute anche la conferma dell’esigenza di puntare all’adozione di raccomandazioni condivise per la ripresa sostenibile con un impegno a una determinata percentuale di spesa verde, sul modello e possibilmente nell’ammontare del Next Generation EU. E’ per questo che Cingolani ha confermato che l’Italia si è già dotata di una strategia a lungo termine per la neutralità climatica al 2050. E ha dato appuntamento a Kerry al prossimo G20 di Napoli e alla pre Cop26 di Milano, che anticipa il vertice mondiale sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite in programma a Glasgow.