L’azienda norvegese Removr ha ricevuto 3,5 mln $ per testare la sua tecnologia DAC basata sull’adsorbimento di CO2 tramite un setaccio molecolare di zeolite. Nel 2027 promette un sito su scala commerciale da 30mila t/anno
Nel 2024 il 1° impianto pilota a Mongstad per testare la tecnologia DAC
(Rinnovabili.it) – Tre milioni e mezzo di dollari per il primo progetto pilota di cattura diretta dall’aria di CO2 della Norvegia. Se li è aggiudicati Removr, azienda con sede a Oslo che punta a sviluppare la tecnologia DAC su scala commerciale già entro il 2030. Grazie a un bando per l’innovazione lanciato da Enova, un’azienda governativa norvegese responsabile della promozione di una produzione e di un consumo di energia rispettosi dell’ambiente.
Il 1° impianto con tecnologia DAC su larga scala nel 2027
Con questa somma, Removr costruirà e metterà in funzione un piccolo impianto presso il Technology Centre Mongstad, uno spazio pensato per aiutare le aziende a testare le loro tecnologie innovative per la rimozione della CO2. L’avvio delle operazioni è previsto per il 2024 e in questa prima fase il sito avrà una capacità di cattura diretta dall’aria di CO2 di circa 300 tonnellate l’anno.
Già l’anno successivo, però, la compagnia norvegese punta a sviluppare il primo progetto pilota di scala commerciale, moltiplicando quasi per 7 la capacità DAC (2000 tonnellate/anno). Mentre per il 2027 è prevista la messa in opera del primo impianto su larga scala con una capacità di 30.000 t/anno.
Come funziona la cattura diretta dall’aria di CO2 di Removr
La tecnologia DAC impiegata da Removr è mutuata da un’altra azienda norvegese, GreenCap, che si basa sull’adsorbimento di anidride carbonica usando un setaccio molecolare di zeolite. La zeolite è un minerale che si trova in natura ma può anche essere prodotto artificialmente. Con due vantaggi.
Il primo è la struttura molecolare, molto porosa e adatta per “fissare” particelle allo stato liquido o gassoso. Il secondo è che a differenza di altre tecnologie DAC non necessita di alcuna sostanza chimica. Inoltre, la tecnologia impiegata da Removr non usa acqua, è efficiente dal punto di vista energetico (quando è satura, la zeolite va riscaldata per liberare e incanalare la CO2) e funziona anche con basse concentrazioni di CO2 come quelle presenti in atmosfera. Un fattore che la rende utile anche in alcuni processi industriali.
“Crediamo che Removr possa diventare un partner tecnologico centrale e preferenziale per i flussi con basse concentrazioni di CO2, sia per la cattura dall’aria ambiente che per i gas di processo, ad esempio quelli provenienti dalle fabbriche di alluminio. Enova sostiene chi va avanti e il progetto di Removr è molto promettente in questo contesto”, spiega il direttore marketing di Enova, Astrid Lilliestråle.