Tetti verdi e pianificazione degli spazi permeabili per prevenire il rischio inondazione e allagamento. Corridoi verdi per mitigare l’impatto delle ondate di calore. Sono alcune delle misure che adotteranno le città del network C40. Entro il 2030, tra il 30 e il 40% degli spazi urbani saranno riservati a queste misure
Anche Milano e Roma si uniscono all’iniziativa per contrastare il cambiamento climatico
(Rinnovabili.it) – Fra il 30 e il 40% della superficie urbanizzata sarà riservata a spazi verdi pensati per attutire l’impatto del cambiamento climatico sulle metropoli globali. È la promessa che hanno sottoscritto i sindaci delle città della rete C40, un network globale nato nel 2005 per sviluppare e implementare politiche per la riduzione delle emissioni e la gestione dei danni e dei rischi ambientali causati dal climate change.
Sono 31 le città che hanno firmato la Urban Nature Declaration, tra cui le italiane Milano e Roma. Al centro degli impegni i rischi generati dalle ondate di calore e dal caldo eccessivo, e dai fenomeni estremi legati all’acqua come le inondazioni. Una dichiarazione che poggia su esperienze consolidate, buone pratiche e risultati certificati. Come nel caso di Medellin, dove la creazione di corridoi verdi ha abbassato la temperatura in città di 2°C. O a Portland, che è riuscita ad abbattere i livelli di inquinamento da NOx moltiplicando l’alberatura stradale, con un risparmio annuale in termini di cure ospedaliere pari a 7 mln di dollari.
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Entro il 2030, i 31 firmatari riserveranno circa un terzo della superficie totale delle città a “spazi verdi come alberature stradali, foreste urbane e parchi”, oppure a “spazi permeabili come sistemi di drenaggio urbano sostenibili e marciapiedi progettati per assorbire l’acqua e prevenire le inondazioni”.
Le città si concentreranno anche sulla promozione dell’accessibilità e della connettività per le comunità più vulnerabili. Come? L’obiettivo è garantire ad almeno il 70% della popolazione cittadina accesso a spazi pubblici verdi o blu entro il raggio di 15 minuti a piedi o in bicicletta. Anche questo obiettivo ha come orizzonte temporale il 2030.
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“La natura nelle nostre città funge da cuscinetto naturale e regolatore degli impatti climatici e protegge i residenti urbani e le infrastrutture cittadine da calore estremo, inondazioni, siccità, innalzamento del livello del mare e tempeste”, si legge nel comunicato stampa. “Progettare e implementare soluzioni naturali che creino un equilibrio con le mutevoli condizioni climatiche sarà fondamentale per la resilienza delle nostre città e per il futuro del nostro pianeta”.