Presentato il decalogo per le aree naturali protette, scritto da Comando regionale dei Carabinieri Campania e l’Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale.
(Rinnovabili.it) – Quali sono i comportamenti da evitare nelle aree naturali protette? In questa stagione le aree verdi rappresentano il ritrovo o la destinazione di buona parte della popolazione, che approfitta di questi spazi per trovare ristoro dall’afa cittadina e metropolitana. Si tratta di risorse preziose dal punto di vista ambientale ed ecosistemico che vanno tutelata, anche a partire dai comportamenti individuali di chi ne fruisce. Per questo, il Comando regionale dei Carabinieri in Campania e l’Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale hanno elaborato un decalogo, presentato ieri mattina a Napoli.
La regione Campania è caratterizzata da una importante presenza di aree naturali protette, con una superficie che arriva a 370.000 ettari: il 23% della superficie regionale, escludendo i 123 siti della Rete Natura 2000. La regione ospita due parchi nazionali, dodici parchi e riserve naturali regionali, cinque riserve naturali statali, cinque aree marine protette, un parco archeologico sottomarino, un parco metropolitano, due riserve MAB Unesco, un geoparco Unesco, due zone Ramsar di Interesse Internazionale per la Migrazione degli Uccelli. Ognuna di queste aree consta di diverse caratteristiche ma sono tutte accomunate dalla necessità di definire bene i comportamenti che consentano al pubblico di viverle nel rispetto dell’ambiente e nella tutela della biodiversità.
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Il decalogo per la tutela delle aree naturali protette
Le dieci regole, lungi dal valere solo per la Regione Campania, sono invece uno strumento che può essere replicato a 360° in qualunque territorio.
Il decalogo proposto prevede:
- divieto di praticare motocross, guidare fuoristrada e, in generale, condurre veicoli a motore fuori dalle strade carrabili;
- tenere rigorosamente i cani al guinzaglio;
- divieto di abbandono di rifiuti e di raccolta di fiori, funghi e altri elementi naturali;
- divieto di liberare animali esotici provenienti dagli altri ecosistemi;
- divieto di sorvolo per gli aerei e di utilizzo di droni;
- banditi parapendio e percorsi di arrampicata;
- evitare di riprodurre musica a volumi elevati e, in generale, di introdurre fonti sonore che disturbino la fauna;
- divieto di illuminazione serale e notturna degli edifici;
- divieto di accensione di fuochi e di manifestazioni pirotecniche;
- divieto di avvicinamento a siti dove nidifichi o viva fauna naturale selvatica e, in caso di incontri ravvicinati, obbligo di tenere un atteggiamento discreto e rispettoso, evitando comportamenti di disturbo come voce alta, movimenti scomposti, avvicinamento eccessivo agli animali o inseguimento.
Ogni regola è corredata da una spiegazione delle ragioni del divieto, talvolta con i riferimenti legislativi cui l’obbligo si riferisce. Lungi dall’essere immaginato come un sistema di regole chiuse, l’auspicio è che il regolamento sia un punto di partenza, da arricchire di anno in anno.
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Il decalogo è stato presentato dal generale B. Ciro Lungo, comandante della Regione Carabinieri Forestale Campania e dal professore Fraissinet, presidente dell’A.S.O.I.M. L’evento ha visto la partecipazione del generale D. Rispoli, comandante interregionale, il generale B. Jannece Comandante della Legione Campania, il presidente del Tribunale di Napoli Elisabetta Garzo, il procuratore aggiunto di Napoli Pierpaolo Filippelli e l’assessore all’Ambiente del Comune Paolo Mancuso, insieme ai rappresentanti delle numerose associazioni ambientaliste che animano il tessuto della società civile campana.