Il dossier ritorna tra le priorità dell’agenda europea dopo oltre 1 anno di stop per mancate garanzie su ambiente, clima, deforestazione, rispetto dei diritti umani. La soluzione? Ci saranno delle promesse, ma solo in una lettera di accompagnamento allegata al trattato
Sinkevicius: accordo UE-Mercosur entro il 2022
(Rinnovabili.it) – L’Europa vuole riaprire i negoziati per l’accordo UE-Mercosur anche senza ricevere forti garanzie su rispetto dell’ambiente e del clima da parte dei 4 paesi sudamericani. Dopo un anno di stop, il dossier dell’accordo commerciale tra i Ventisette e Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay potrebbe tornare sulle scrivanie di Bruxelles. Lo ha annunciato il commissario UE all’ambiente Virginijus Sinkevicius al termine di una visita di 4 giorni in Brasile.
Per sbloccare l’impasse nata tra 2019 e 2021, l’Europa starebbe pensando a una lettera di accompagnamento unita all’accordo UE-Mercosur. “Stiamo lavorando sull’accordo con il Mercosur, su una lettera di accompagnamento, che sarà finalizzata, si spera, quest’anno … per quanto riguarda le parti mancanti … per esempio, la parte ambientale”, ha spiegato ieri il commissario a Reuters.
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L’accordo UE-Mercosur è un trattato commerciale molto ampio che favorirebbe l’interscambio tra le due sponde dell’Atlantico. Dopo 20 anni di preparazione, negli ultimi anni alcuni paesi europei hanno iniziato a frenare. Il motivo? Mancano adeguate garanzie ambientali. Troppo poche le assicurazioni che le merci che arrivano da quei paesi non siano frutto di deforestazione.
La Francia si è intestata questa battaglia e ha di fatto congelato l’accordo. Dal canto suo, il presidente brasiliano Bolsonaro non ha mai voluto concedere più garanzie scritte sulla deforestazione al di là di generici impegni. La soluzione indicata da Sinkevicius è un compromesso che farà storcere il naso a molti in Europa perché qualsiasi garanzia possa contenere la lettera di accompagnamento, non sarà parte integrante del trattato.
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Tra le altre preoccupazioni espresse dalla società civile, tra cui la coalizione globale di 450 ong Stop EU-Mercosur, ci sono anche le violazioni dei diritti umani. Il Brasile, infatti, si appresta a far passare una legge che espropria i popoli indigeni delle loro terre in Amazzonia, a tutto vantaggio di motoseghe e agribusiness. Altri aspetti considerati critici sono l’impatto sull’agricoltura di piccola scala, le ripercussioni sul clima (deforestazione e allevamento sono driver importanti di emissioni di CO2) e, più in generale, la riproposizione di un modello di sviluppo di cui beneficiano solo le multinazionali e che fa da terreno di coltura per nuove diseguaglianze.