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Plastica monouso: si allunga la lista degli oggetti banditi

Il Comitato per l’ambiente e la salute pubblica europeo ha approvato una proposta in cui agli oggetti di plastica monouso banditi dall’UE a partire dal 2021 si aggiungono sacchetti di plastica molto leggeri, prodotti in plastica oxo-degradabili e contenitori di polistirolo per fast food

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Produttori responsabili dello smaltimento dei prodotti di plastica monouso

 

(Rinnovabili.it) – L’elenco degli oggetti di plastica monouso che saranno banditi dal mercato UE a partire dal 2021 continua a crescere. Stando al piano approvato dal Comitato per l’ambiente e la salute pubblica con 51 voti favorevoli, 10 contrari e 3 astensioni, i deputati europei hanno aggiunto all’elenco già noto (posate, cotton fioc, piatti, cannucce, agitatori per bevande e bastoncini per palloncini) anche sacchetti di plastica molto leggeri, prodotti in plastica oxo-degradabili e contenitori per fast food fatti di polistirolo. Nella relazione, redatta da Frédérique Ries, si legge che il consumo di molti altri articoli per i quali non esiste un’alternativa dovrà essere ridotto dagli Stati membri in modo “ambizioso e duraturo” entro il 2025; tra questi articoli sono inclusi contenitori monouso per hamburger, sandwich, frutta, verdura, dessert o gelati. Gli stati membri dovranno elaborare piani nazionali per incoraggiare l’uso di prodotti adatti a molteplici usi, il riutilizzo e il riciclo. Altre materie plastiche, come le bottiglie per bevande, dovranno essere raccolte separatamente e riciclate al 90% entro il 2025.

 

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I deputati hanno incluso nelle misure di riduzione anche i rifiuti dei prodotti del tabacco, in particolare i filtri per sigarette contenenti plastica, che dovranno essere ridotti del 50% entro il 2025 e dell’80% entro il 2030, e gli attrezzi da pesca contenenti plastica persi o abbandonati, stabilendo per questi ultimi un target di raccolta di almeno il 50% ogni anno, con un obiettivo di riciclo di almeno il 15% entro il 2025 (gli attrezzi da pesca rappresentano il 27% dei rifiuti trovati sulle spiagge europee). Per entrambe le categorie di rifiuto, gli Stati membri dovranno garantire che le società produttrici, di tabacco e di attrezzi da pesca contenenti plastica, coprano i costi della raccolta dei rifiuti per tali prodotti, compresi il trasporto e il trattamento, e diano il loro contributo al raggiungimento dell’obiettivo di riciclo.

 

L’Europa è responsabile solo di una piccola parte della plastica che inquina i nostri oceani – ha commentato Frédérique Riesma può e dovrebbe essere un attore chiave nel trovare una soluzione a livello globale, come ha fatto in passato nella lotta contro il cambiamento climatico. Proibire, ridurre, tassare, ma anche sostituire, avvertire; gli Stati membri hanno molte opzioni tra cui scegliere. Spetta a loro scegliere saggiamente e a noi spingerli a fare di più”.

 

La relazione sarà sottoposta a votazione da parte del Parlamento durante la sessione plenaria del 22-25 ottobre a Strasburgo.