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Arriva il Piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare

Obiettivo del PINPAS sarà quello di definire misure volte a ridurre la quantità di cibo destinato al consumo che finisce invece tra i rifiuti

Arriva il Piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare(Rinnovabili.it) – La strategia nazionale contro lo spreco alimentare prende corpo e il gruppo di lavoro definito dal Ministero dell’Ambiente si prepara a varare un Piano d’azione nazionale. Il board – coordinato da Andrea Segrè, docente all’università di Bologna, fondatore e presidente di “Last minute market” – è attualmente a lavoro sul PINPAS, ovvero il Piano Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare. Obiettivo del PINPAS sarà quello di definire misure volte a ridurre la quantità di cibo destinato al consumo che finisce invece tra i rifiuti. E’ stato stimato infatti che ogni italiano butti in media in un anno ben 76 chili di prodotti alimentari.

Uno spreco enorme che diviene ancora più rilevante se si calcolano i benefici ottenibili da una gestione razionale delle risorse: in un anno si potrebbero recuperare in Italia 1,2 milioni di tonnellate di derrate che rimangono sui campi, oltre 2 milioni di tonnellate di cibo dall’industria agro-alimentare e più di 300mila tonnellate dalla distribuzione, per un risparmio economico complessivo  di oltre 8 miliardi di euro (dati Last Minute Market).

 

Il comitato definirà il Piano in collaborazione con Consulta (costituita da enti, associazioni, organizzazioni e imprese) i cui “Stati generali” si riuniranno  non a caso il 5 febbraio 2014, Giornata nazionale contro lo spreco alimentare.

 

“Un gruppo eterogeneo – ha osservato il ministro Orlando –, con personalità dello spettacolo e della cultura che possono dare un messaggio preciso: diamo più valore al cibo, diamoglielo quando lo dobbiamo acquistare, conservare e consumare. E’ un paradosso che, mentre aumentano le persone che hanno difficoltà ad accedere alle risorse alimentari, siano sempre più consistenti gli sprechi di cibo. Non bisogna poi dimenticare che il cibo buttato via diventa un costo, un rifiuto, perché è come se si gettassero l’acqua e l’energia che sono state utilizzate per produrlo”.

 

E attraverso la prima campagna di sensibilizzazione, il Ministero dell’Ambiente spera che il Piano possa incidere anche sul versante domestico, tra il frigorifero e la pattumiera di casa, dove lo spreco alimentare arriva a toccare lo 0,5% del Pil.