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Le scappatoie della Commissione europea sull’uso di pesticidi

Dal report 2018 della Direzione Generale della Commissione Europea per la salute e la sicurezza alimentare (DG SANTE) si scopre che non è stata attuata alcuna modifica sull'uso di pesticidi, inadempiendo all’accordo con il Mediatore europeo

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La Pesticide Action Network nel 2016 aveva rilevato come nove volte su dieci, nell’ultimo anno, la Commissione Europea ha approvato pesticidi pericolosi sulla base di studi con gravi lacune

(Rinnovabili.it) – L’esecutivo europeo continua ad affidarsi a una scappatoia legislativa per immettere sul mercato pesticidi anche in assenza di dati completi sulla loro sicurezza. E’ l’accusa rivolta da un’ONG ambientalista alla Dg Sante, la Direzione Generale della Commissione Europea per la salute e la sicurezza alimentare. L’espediente in questione si chiama “Procedura di Conformità dei Dati”, o Confirmatory Data Procedure (CDP): è una modalità di registrazione provvisioria dei prodotti che permette di portarli sul mercato anche in assenza di una serie completa di informazioni sulla loro sicurezza ambientale e sanitaria. Due anni fa Bruxelles aveva annunciato, in accordo con le indicazioni del Mediatore europeo (l’ente garante a tutela del cittadino) di limitare l’uso di tale meccanismo.

 

Tuttavia, dal report 2018 della Dg Sante si scopre che non è stata attuata alcuna modifica. Per questo motivo, il Pesticide Action Network ha inviato una lettera proprio alla Direzione, indicando tutte le lacune del report: non c’è una significativa diminuzione del numero di sostanze autorizzate tramite questa deroga, come richiesto dal Mediatore; la CDP non è stata usata in modo restrittivo, né in conformità con il Regolamento (Art. 6.f, Reg. 1107); la Dg Sante non ha considerato che i dati relativi a questa deroga devono essere sistematicamente oggetto di una revisione da parte dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare; la Dg Sante ha rifiutato la proposta del Mediatore di verificare in modo sistematico le misure di mitigazione a livello nazionale. Infine ha continuato a produrre Report che sono stati classificati dal Mediatore come “fuorvianti e imprecise”.

 

Ciò che è stato rilevato dal report non è una novità: la Pesticide Action Network un anno fa aveva rilevato come nove volte su dieci, nell’ultimo anno, la Commissione Europea aveva violato il principio di precauzione, approvando pesticidi pericolosi sulla base di studi con gravi lacune. Scelte che secondo la ONG hanno un impatto diretto sulla salute delle persone e sugli ecosistemi, sulle zone agricole e la biodiversità. “L’indagine mostra che la DG SANTE sta nuovamente ingannando il Mediatore – aveva detto PAN – Da una parte accetta una soluzione equa, dall’altra prosegue nell’attuazione delle sue pratiche illegali, permettendo a pesticidi non sicuri, o addirittura ad alto rischio, di finire sul mercato”.

 

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