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La People’s Climate March ha contagiato il Pianeta

Partita da New York la People's Climate March ha contagiato 166 paesi nel mondo passando anche per Roma, dove in bici si è pedalato per il Pianeta

People's Climate March(Rinnovabili.it) – Pedalare per salvare il pianeta dal cambiamento climatico è stata una buona idea. Si è svolta ieri a livello globale la People’s Climate March, evento organizzato a livello mondiale per sensibilizzare circa l’importanza della lotta contro l’innalzamento della temperatura globale come strumento per salvare la Terra e il futuro del Pianeta.

L’iniziativa si è propagata come un’onda, partendo dal Palazzo di Vetro di New York e coinvolgendo ben 166 paesi, tra cui anche l’Italia, dove sono stati organizzati ben 150 eventi. Con “New York chiama Roma” infatti i Fori Imperiali ieri hanno ospitato quella che è stata definita una vera e propria invasione di biciclette e striscioni di chi, partecipando all’evento, ha voluto dimostrare di credere nell’importanza della lotta contro il riscaldamento globale. Grandi e piccini si sono recati nel centro città sperando di riuscire a coinvolgere il mondo della politica affinchè si possano concretizzare azioni concrete dal Governo, argomenti da portare al Summit sul Clima in programma per domani, quando i grandi del pianeta si riuniranno alla ricerca di un accordo vincolante che protegga la natura e la popolazione globale dai danni del cambiamento climatico.

 

Da Roma sono state 3 le richieste principali partite alla volta di New York: la principale consiste nell’assunzione da parte del Governo dell’adozione di impegni ambiziosi indirizzati ad abbassare la quota di emissioni inquinanti rilasciate dal settore industriale ed energetico. In secondo luogo l’Italia, al momento alla Presidenza europea, deve battersi realmente per ottenere vincoli concreti al 2030 “definizione dei nuovi obiettivi, proponendo +40% di risparmio energetico, +45% di fonti rinnovabili, -55% di riduzione di CO2”. In ultima analisi dai Fori è stato chiesto che il nostro paese contribuisca al Fondo Verde per il Clima mantenendo gli impegni di Copenhagen.

 

Tra gli altri eventi tenutisi in Italia l’appuntamento che ha coinvolto la popolazione di Firenza, impegnata in una passeggiata di 8 km che da Piazza Giorgini si è spostata per la città ricordando quanto fondamentale sia ottenere, in questo momento storico, un accordo vincolante che protegga il pianeta dall’inquinamento e dall’innalzamento della temperatura.

E da New York anche Gian Luca Galletti, Ministro italiano dell’Ambiente, ha preso parte alla Marcia per il Clima. “L’Italia è tra i paesi più virtuosi sulla riduzione delle emissioni di CO2: ora insisteremo per fare in modo che si arrivi a un accordo globale giuridicamente vincolante. Abbiamo fatto molto a livello nazionale e come Europa, i nostri target sono elevati: chiediamo al mondo di ridurre del 40% le emissioni entro il 2030. Se non agiamo subito mettiamo in discussione il pianeta, il futuro nostro e dei nostri figli. Il problema dei cambiamenti climatici – aggiunge Galletti, che partecipa oggi alla People’s Climate March nella Grande Mela – non si risolve con enunciazioni di principio. Durante questa crisi l’unico settore che ha aumentato fatturato e posti di lavoro è quello dell’economia verde. Per questo ci sono le condizioni per fare qualcosa di rilevante col mondo industriale: ma tocca alla politica, ai governi, indirizzare l’industria verso la riduzione dell’inquinamento”.