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Il Parlamento europeo vieta la plastica monouso a partire dal 2021

Stoviglie e posate in plastica, cotton-fioc, bastoncini, cannucce e contenitori di polistirolo saranno vietati; ma la normativa prevede anche misure per il riciclo di bottigliette e chiama i produttori a prendere parte nei processi di recupero.

plastica monouso europaLa normativa dovrebbe ridurre il costo ambientale di 22 miliardi ovvero l’impatto economico stimato dell’inquinamento da plastica monouso

 

(Rinnovabili.it) – Con 560 voti a favore, 35 contrari e 28 astenuti, il Parlamento europeo ha approvato la direttiva che vieta l’uso e la vendita di 10 prodotti in plastica monouso a partire dal 2021. Il bando si applica a posate e piatti in plastica, agitatori per bevande, cannucce, bastoni per palloncini, bastoncini di cotone (i comuni cotton-fioc), le plastiche ossi-degradabili, i contenitori di alimenti e le tazze in polistirolo espanso.

 

Secondo uno studio commissionato dall’Ue, il vecchio continente produce circa 26 milioni di tonnellate di plastica ogni anno; di queste, solo il 30% è riciclabile mentre tra le 150 e le 500 mila tonnellate finiscono in mare. Ancora, secondo la ricerca, l’80-85% dei rifiuti presenti sulle coste europee è composto da plastica di cui la maggior parte monouso.

 

La nuova direttiva punta anche al riciclo delle bottiglie in plastica: entro il 2025 i produttori dovranno mettere in commercio bottigliette con almeno il 25% di contenuto riciclato, percentuale che dovrà salire al 30% entro il 2030. Allo stesso tempo, gli Stati membri sono chiamati a raggiungere il 77% di tasso di riciclo delle bottiglie in plastica entro il 2025 e il 90% entro il 2029, introducendo anche sistemi di cauzione-deposito. Nel testo si introduce anche l’obbligo, a partire dal 2024, che il tappo sia attaccato alla bottiglia per evitare che si perda con facilità. Previsti anche sussidi per il settore industriale in modo da favorire la ricerca e l’adozione di produzioni meno inquinanti.

 

La normativa europea introduce poi una maggiore responsabilità dei produttori di tabacco, che saranno chiamati direttamente in causa per quanto riguarda il recupero e il riciclo di filtri e mozziconi di sigarette; così come per i produttori di attrezzature da pesca sulle cui spalle “peseranno” i costi della raccolta di reti perse in mare.

 

Parte della direttiva approvata dal Parlamento europeo introduce, infine, misure di sensibilizzazione dei consumatori: nel packaging di prodotti come bicchieri monouso, salviette umidificate, tovaglioli sanitari e sigarette con filtri in plastica verranno inserite nuove etichettature informative dell’impatto della dispersione in ambiente.

 

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“Questa norma ridurrà il danno ambientale di 22 miliardi di euro ovvero il costo stimato dell’inquinamento da plastica in Europa di qui al 2030″, ha affermato la relatrice del provvedimento, Frèdèrique Ries.

 

Soddisfazione da parte del Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa: “Voto storico al parlamento europeo: il cammino per arrivare allo stop della plastica monouso in Ue è realtà – ha scritto in un comunicato il Ministro – Appena l’iter formale sarà concluso, orientativamente a fine aprile, ci attiveremo immediatamente per il recepimento della direttiva in Italia. Adesso è nostro compito valutare con attenzione i parametri imposti dalla Direttiva Europea e applicarla nel più breve tempo possibile. La plastica monouso è dannosa, va abolita e messa al bando senza esitazione”.

 

Parzialmente soddisfatte le sigle ambientaliste: secondo Giuseppe Ungherese, portavoce di Greenpeace Italia, la direttiva è un primo segnale, ma bisognerebbe introdurre misure vincolanti per gli Stati membri nel ridurre il consumo di plastica monouso, raggiungere da subito l’obiettivo del 90% di riciclo di bottiglie in PET oltre che sostituire con plastica biodegradabile e compostabile gli oggetti in plastica tradizionale.

 

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