Il governo elvetico ha dichiarato che ridurrà le emissioni di gas ad effetto serra del 50% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990
(Rinnovabili.it) – “Da oggi al 2030 la Svizzera intende tagliare le emissioni di gas serra del 50 per cento rispetto ai livelli del 1990. Tali riduzioni dovranno essere effettuate per almeno il 30 per cento in Svizzera; per la restante parte potranno essere realizzate attraverso progetti all’estero”. Questi gli obiettivi nazionali che il governo elvetico ha annunciato lo scorso 27 febbraio, divenendo il primo Paese, all’interno dei colloqui internazionali, a presentare gli Individually Nationally Determined Contributions (INDCs). Frutto dell’accordo siglato alla Cop 20 di Lima, gli INDCs dovrebbero essere presentati sul tavolo Onu entro la fine di queste mese da tutti i delegati climatici, sia dei paesi Sviluppati che di quelli in via di sviluppo, per giungere al summit di Parigi 2015 già con dei numeri definiti.
In tal senso i primi ad aver fatto i compiti a casa sembrano essere proprio gli svizzeri che, con una nota stampa rilasciata sul sito del governo, spiegano il proprio impegno climatico per mantenere l’aumento della temperatura terrestre al di sotto dei 2° C. Approvati dal Consiglio federale nel novembre 2014 in sede di definizione del mandato negoziale per la Conferenza di Lima, tengono conto “della sua parte di responsabilità nel riscaldamento climatico”, pari allo 0,1 per cento delle emissioni mondiali, “sia del potenziale e del costo delle misure di riduzione adottate a livello nazionale e nel mondo durante il periodo 2020-2030”. In una e-mail al Responding to Climate Change (RTCC), il capo negoziatore svizzero Franz Perrez ha descritto il documento come “ambizioso e lungimirante“, soprattutto “data la realtà della Svizzera, con emissioni pro capite molto basse (circa 6 tonnellate inferiore alla media pro capite mondiale) e una disponibilità così limitata del potenziale di riduzione delle emissioni nazionali a breve termine”. La possibilità di conseguire parte dell’obiettivo all’estero permette inoltre di ripartire su un periodo più lungo le misure adottate sul territorio nazionale in modo da tener conto delle capacità dell’economia.