Per discutere i target contenuti nel pacchetto clima energia Orlando ha organizzato una serie di incontri istituzionali iniziati ieri con il suo omologo Uk Ed Davey, ministro dell'Energia e del Cambiamento Climatico
(Rinnovabili.it) – La proposta contenuta nel pacchetto clima energia della Commissione europea che contiene l’obiettivo che invita a tagliare le emissioni del 40% entro il 2030 ha subito scatenato polemiche. Anche la scelta di portare al 27% la quota di energia prodotta da fonte rinnovabile sta facendo discutere, e per affrontare al meglio la situazione il Ministro italiano dell’Ambiente Andrea Orlando ha dato ieri il via ad una serie di incontri istituzionali per studiare la proposta e valutare il da farsi.
Come prima cosa il Ministro ha incontrato il suo omologo inglese per l’Energia e i Cambiamenti Climatici Ed Davey con il quale ha discusso sui rispetti impegni climatici in vista del prossimo Consiglio europeo programmato per Marzo, durante il quale dovranno essere definite le posizioni degli Stati membri. Nel pomeriggio di ieri invece è stata la volta della delegazione di Confindustria guidata dal direttore generale Marcella Panucci. Insieme anche al vice direttore Massimo Beccarell e al responsabile politiche industriali Andrea Bianchi sono state valutate le opportunità per l’industria italiana seguendo gli obiettivi imposti dalla Commissione europea. Lo studio tecnico, effettuato grazie al supporto dell’Enea, verificherà le possibilità di avviare in italia un percorso economico indirizzato verso la sostenibilità, consapevoli della necessità di una trasformazione in linea con le esigenze ambientali.
Con questo incontro il Ministro ha voluto sottolineare l’importanza di una nuova crescita che tenendo conto delle necessità industriali sia in grado di procedere rispettando la natura e garantendo l’efficienza energetica oltre che limitando gli sprechi.
“La proposta della Commissione Europea di puntare ad una riduzione legalmente vincolante delle emissioni climalteranti del 40% al 2030 rispetto ai livelli del 1990 – ha sostenuto il ministro Orlando nel corso dei colloqui – è certamente un fatto positivo e offre certezze alle industrie delle rinnovabili e dell’efficienza che vogliono investire in innovazione e nuovi prodotti. Questo obiettivo consentirà peraltro all’Europa di giocare un ruolo incisivo nelle trattative per giungere ad un accordo mondiale il prossimo anno a Parigi di cui si dovrà tenere conto nella prosecuzione delle politiche di taglio delle emissioni anche in ambito europeo”.