Rinnovabili • Rinnovabili •

Costa: cambiare norma sugli inceneritori per puntare sul riciclo

Il ministro dell'Ambiente propone la modifica dell’art.35 dello Sblocca Italia. “È arrivato il momento di puntare sulla differenziata di qualità e sull'economia circolare”

norma inceneritori

 

 

Come cambierà la norma sugli inceneritori dello Sblocca Italia?

(Rinnovabili.it) – Metter mano alla norma sugli inceneritori per inaugurare un nuovo percorso che punti su differenziata e riciclo piuttosto che sulla combustione. Questo quanto anticipato ieri dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa al termine del Consiglio dei Ministri. La proposta arriva dopo l’impugnazione da parte dello stesso Costa della legge della Regione Marche n. 22 del giugno 2018.

In realtà il provvedimento in questione va esattamente nella direzione “no inceneritori”: la legge vieta, infatti, la combustione dei rifiuti e del CCS sul territorio marchigiano (ad eccezione del biometano), bloccando di conseguenza la realizzazione del nuovo termovalorizzatore voluto dal precedente governo.

Qual è il problema? Come sempre la diatriba tra competenze statali e regionali. Alla base della decisione di bloccare il provvedimento delle Marche, secondo il ministro, ci sarebbero “evidenti profili di incostituzionalità, oltre che rilievi comunitari”. “Non significa essere a favore dell’incenerimento – spiega Costa – Si sta lavorando, piuttosto, a una normativa finalizzata alla riduzione della produzione dei rifiuti e all’aumento della differenziata di qualità”. In altre parole per dire no ai termovalorizzatori serve una legge nazionale e non interventi locali.

La proposta è quella di modificare direttamente lo Sblocca Italia e più precisamente il famigerato articolo 35, recante “misure urgenti per la realizzazione su scala nazionale di un sistema adeguato e integrato di gestione dei rifiuti urbani”. La tanto criticata norma prevede, infatti, l’autorizzazione di 12 nuovi impianti di recupero energetico da rifiuti in dieci regioni (tra cui per l’appunto, le Marche). Tali strutture andrebbero così ad aggiungersi alle 42 già in funzione sul territorio italiano e alle sei autorizzate ma ancora in via di costruzione.

 

>>Leggi anche Nuovi termovalorizzatori: le ragioni del no<<

 

“Proprio perché la competenza è statale – continua il ministro Costa – ho dato disposizione agli uffici legislativi affinché sia modificato l’art.35 dello SbloccaItalia contro cui tantissimi cittadini e comitati si sono sempre battuti. È arrivato il momento di non puntare più sull’incenerimento ma sulla differenziata di qualità e sull’economia circolare”.

La proposta ha trovato ovviamente il plauso dei parlamentari del Movimento 5 Stelle delle Commissioni Ambiente di Camera e Senato. “Ha detto bene il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa – hanno sottolineato i relativi capigruppo delle Commissioni, Stefano Vignaroli e Paola Nugnes L’articolo 35 del famigerato Sblocca Italia di Renzi che favorisce il business dei rifiuti e dell’incenerimento in tutta Italia, va superato con una nuova normativa che seguendo le gerarchie d’intervento europee privilegi riduzione, riciclo e recupero di materia eco-efficiente attraverso una seria raccolta differenziata domiciliare (porta a porta) con tariffa puntuale e il graduale superamento dell’incenerimento dei rifiuti attuando il cosiddetto ‘modello Treviso’ a Rifiuti Zero, proprio come previsto nero su bianco nel contratto di governo”.