Rinnovabili • Rinnovabili •

Negazionista del clima a Harvard prende 1.2 milioni dalle lobby

Greenpeace e il CIC hanno seguito il flusso di denaro che dalle lobby di petrolio e carbone entrava nelle tasche di Will Soon, scienziato anti clima

Negazionista del clima a Harvard prende 1.2 milioni dalle lobby

 

(Rinnovabili.it) – Willie Soon aveva oltre un milione di buoni motivi per essere un negazionista del clima. Quale scienziato di Harvard, e precisamente dello Smithsonian Centre for Astrophysics, ha speso gli ultimi 14 anni a contrastare le tesi ultra maggioritarie che hanno fatto breccia nell’opinione pubblica. Il suo impegno non è stato profuso vanamente. Un’indagine condotta dal Climate Investigations Centre insieme a Greenpeace ha rivelato che Willie Soon è stato finanziato con 1.25 milioni di dollari per le sue ricerche, dollari provenienti direttamente da compagnie energetiche, lobby fossili e miliardari conservatori. I più noti foraggiatori del suo lavoro sono Exxon, API e la fondazione dei Fratelli Koch. Ma il più spendaccione è stato la Southern Company, uno dei maggiori fornitori di energia elettrica negli Stati Uniti, che si basa pesantemente sul carbone. La Southern ha sborsato 410 mila dollari per i servigi del ricercatore, che in cambio ha promesso di pubblicare su riviste importanti una ricerca sulla influenza del sole sul cambiamento climatico, e di portare le sue teorie in eventi nazionali ed internazionali.

ExxonMobil ha sganciato 335 mila dollari, ma fino al 2010, secondo i documenti. L’astrofisico ha ricevuto poi 274 mila dollari dalla più grande lobby del petrolio, l’American Petroleum Institute, e 230 mila dollari dalla Charles G. Koch Foundation. Altri 324.000 vengono da donazioni anonime attraverso un trust utilizzato dai Koch e altri donatori conservatori.

 

A differenza della stragrande maggioranza degli scienziati, Soon non ha mai affermato che l’aumento delle emissioni di gas serra dall’inizio dell’era industriale sia la causa dei cambiamenti climatici. Egli sostiene sia tutta colpa del sole. Una tesi alquanto traballante, eppure le sue credenziali di ricercatore ad Harvard erano merce rara per i negazionisti. Le sue conclusioni sono finite sulla bocca di senatori repubblicani, convinti che il climate change fosse tutta una buffonata. È stato chiamato a testimoniare quando i repubblicani del Kansas hanno cercato di bloccare le misure di promozione dell’energia eolica e solare.

 

Ora il rapporto di Greenpeace e del Climate Investigations Centre ha screditato pubblicamente il ricercatore, bruciando un importante appiglio per i sostenitori dello status quo. Anche il Centre for Astrophysics ha cercato di isolare la mela marcia: la portavoce, Christine Pulliam, ha detto che «come spesso avviene tra gli scienziati dello Harvard-Smithsonian, presto non è stipendiato dall’Istituto, ma  riceve il suo compenso da finanziamenti esterni».