Stanno facendo discutere le dichiarazioni rilasciate durante il Consiglio Artico dal Segretario di Stato americano che vedrebbe nello scioglimento dei ghiacci opportunità commerciali piuttosto che rischi per l'ambiente.
“Il nuovo passaggio potrebbe artico diventare il canale di Suez del 21esimo secolo”
(Rinnovabili.it) – Lo scioglimento dei ghiacci nell’Artico causato dal surriscaldamento del Pianeta potrebbe rappresentare un vantaggio nell’apertura di nuove tratte commerciali: a sostenere la controversa tesi è il Segretario di Stato degli Stati Uniti d’America, Mike Pompeo, intervenuto durante il Meeting di apertura del Consiglio Artico lo scorso mercoledì, nella cittadina di Rovaniemi, in Finlandia.
“Le consistenti riduzioni dei ghiacci nei mari artici stanno aprendo nuove vie di transito e nuove opportunità per il commercio – avrebbe dichiarato Pompeo – Questo scenario potrebbe potenzialmente abbattere i tempi di viaggio tra l’Asia e i Paesi dell’Ovest (come gli Stati Uniti, ndr) anche di 20 giorni. Le tratte artiche si sarebbero potute concretizzare anche prima e potrebbero diventare il Canale di Suez o quello di Panama del 21esimo secolo”.
“L’Oceano artico sta rapidamente assumendo un nuovo ruolo strategico – ha continuato il Segretario di Stato USA – Le risorse offshore, fondamentali per i rispettivi Stati costieri che vi si affacciano, sono oggetto di una nuova competizione internazionale”.
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I dati sui livelli minimi di superficie marina ghiacciata registrati nello scorso inverno o quelli da poco pubblicati dal National Snow and Ice Data Centre che registrano il 95% di ghiacciai artici “antichi” persi nelle ultime decadi non hanno fatto breccia nel discorso del braccio destro di Donald Trump, concentrato piuttosto sulle nuove opportunità commerciali generate dal cambiamento climatico in atto.
La regione artica, d’altra parte, sta diventando oggetto di rivendicazioni e tensioni internazionali: Cina e Russia stanno stringendo patti commerciali per controllare il transito di merci nelle rotte artiche, mentre proprio gli Stati Uniti sembrano aver individuato nell’estremo Nord uno dei fronti su cui “combattere” la prossima battaglia di rilevanza per la sicurezza nazionale. Nelle settimane precedenti il Consiglio artico, la Casa Bianca ha annunciato il rafforzamento della propria flotta di rompighiaccio e l’istituzione di un Ufficio militare per gli Affari Artici, oltre all’invio di un contingente stabile in Groenlandia, secondo gli osservatori a stelle strisce, oggetto di attenzioni dell’espansionismo commerciale cinese.
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