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Le microplastiche possono danneggiare la salute umana

Un nuovo studio indaga la risposta del sistema immunitario degli essere umani alla presenza di minuscole particelle plastiche

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Credit: Oregon State University – (CC BY-SA 2.0)

 

 

(Rinnovabili.it) – Le microplastiche possono danneggiare la salute accelerando la morte cellulare. A sostenerlo è la nuova ricerca dell’University Medical Center (UMC) di Utrecht, presenta in questi giorni al Plastic Health Summit di Amsterdam. La scienziata Nienke Vrisekoop ha indagato la risposta del sistema immunitario umano al piccolo inquinante che si è già fatto strada nel cibo, nell’acqua potabile e nell’aria che respiriamo. Come spiega la nota stampa dell’UMC, quando batteri o virus estranei contagiano il nostro corpo, il sistema immunitario invia cellule difensive che possiedono hanno un’intera scatola di trucchi con cui cercano di disinnescare l’intruso. Di solito con successo. “Quello che ci siamo chiesti è cosa farebbero queste cellule se l’intruso non fosse un batterio, ma una micro particella di plastica”, ha affermato Vrisekoop. Per questo motivo assieme al professor Leo Koenderman e il ricercatore Giulio Giustarini, la scienziata ha cercato di testare la possibile risposta.

 

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Lo studio ha impiegato microplastiche di varie dimensioni rivestite da plasma e non, ponendole in una piastre di coltura assieme a cellule immunitarie umane, in condizioni di laboratorio.

Si è cosi potuto osservare che le micro particelle pulite, ossia senza rivestimento, vengono ignorate. “Sembra che non siano riconosciute come un intruso”, spiega Vrisekoop. Tuttavia, succede qualcosa di diverso con le microplastiche da 10 micrometri rivestite (qualsiasi sostanza presente nell’ambiente e all’interno del corpo potrebbe legarsi alle particelle e fungere da rivestimento). Le cellule immunitarie le hanno raggiunte, incapsulate come fanno con i batteri e sono morte poco dopo. Per la precisione, ad una velocità di gran lunga superiore a quella mostrata con la maggior parte dei batteri o dei corpi estranei. “Le conseguenze di ciò sono sconosciute – aggiunge Vrisekoop – Sono necessarie ulteriori ricerche” ma “posso immaginare che ciò causi una risposta infiammatoria”.

 

Le particelle di plastica più piccole di 10 micrometri, hanno un effetto diverso: vengono incapsulate e le cellule immunitarie restano incolumi. “Ciò può sembrare meno grave a prima vista, ma non è ancora chiaro cosa accadrà a lungo termine, dal momento che queste particelle non possono essere degradate dalle cellule immunitarie e rischiano quindi accumularsi nel corpo”.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.