In un testo preliminare, approvato dai rappresentanti di medio rango dei 28 Stati membri, si chiede alla Banca Europea per gli Investimenti di interrompere i finanziamenti ai progetti che impiegano i combustibili fossili, pari a circa 2 miliardi di euro nel solo 2018.
Un documento preliminare sul finanziamento ai combustibili fossili potrebbe essere la svolta della politica climatica europea.
(Rinnovabili.it) – Reuters annuncia l’esistenza di un documento, approvato martedì dai rappresentanti di medio rango dei 28 Stati membri dell’UE, in cui si invita la Banca Europea per gli Investimenti (BEI), il principale finanziatore UE, ad interrompere gli investimenti di progetti legati all’uso di combustibili fossili, nel tentativo di ridurre le emissioni di CO2. Si tratta di un testo preliminare, concordato da tutti gli Stati, che se venisse approvato nella sua forma attuale rappresenterebbe un’enorme svolta nella politica climatica del blocco europeo e un duro colpo alle industrie del carbone, del gas e del petrolio.
>>Leggi anche BEI: stop agli investimenti fossili entro il 2020<<
Secondo le fonti Reuters, nel testo ci sarebbe scritto che l’UE “incoraggia la BEI ad adottare politiche di investimento responsabili e ad eliminare gradualmente il finanziamento di progetti di combustibili fossili, in particolare quelli che utilizzano combustibili fossili solidi, tenendo conto dello sviluppo sostenibile e delle esigenze energetiche dei paesi partner”. I dati della BEI, infatti, mostrano che l’anno scorso l’istituto ha finanziato l’uso dei combustibili fossili attraverso investimenti pari a quasi 2 miliardi di euro, per un totale di 13,4 miliardi di euro a partire dal 2013.
Tuttavia, il documento ha ancora bisogno del via libera da parte dei diplomatici europei più alti in grado: due funzionari dell’UE hanno dichiarato che i negoziati sono ancora in corso e che il testo potrebbe essere modificato e ammorbidito. I paesi dell’UE, infatti, sono da tempo divisi su questa materia. Alcuni sostengono la richiesta alla BEI inerente allo stop ai combustibili fossili (richiesta appoggiata anche da Wenrner Hoyer, amministratore delegato della banca), mentre altri (come Germania, Italia, Polonia e Lettonia, appoggiati dalla Commissione Europea) desiderano che la BEI continui a finanziare alcuni tipi di progetti, specialmente quelli legati all’impiego di gas, come strategia di transizione energetica e per motivi di sicurezza economica.
>>Leggi anche BEI: l’ennesimo rinvio sugli investimenti fossili<<
I ministri delle finanze dell’UE dovrebbero adottare il testo, nella sua versione definitiva, in una riunione che si terrà domani, vale a dire una settimana prima che il consiglio di amministrazione della BEI discuta la sua politica di finanziamento rispetto al settore energetico e ai combustibili fossili. Infatti, il consiglio di amministrazione della BEI, composto dagli stessi ministri delle finanze dell’UE, non è riuscito lo scorso ottobre a trovare un accordo per porre fine al finanziamento dei combustibili fossili, proprio a causa degli scontri tra gli Stati membri e una profonda divisione all’interno della stessa Commissione Europea.