Centri di ricerca, università e istituti tecnici lavoreranno insieme per contribuire a trovare soluzioni ad alcuni più pressanti problemi ambientali, sociali ed economici
“Gli obiettivi per il dopo 2015 aiuteranno il mondo a concentrarsi sulle sfide vitali dello sviluppo sostenibile e l’SDSN sarà un modo innovativo di avvalersi delle competenze di campus, università, centri di ricerca scientifica e divisioni tecnologiche aziendali in tutto il mondo”, ha spiegato Ban Ki-moon.
L’SDSN dovrebbe fornire un processo indipendente, aperto e inclusivo per supportare e scalare la risoluzione dei problemi a livello locale, nazionale e globale.
“Nei 20 anni successivi al primo Vertice della Terra, il mondo ha in gran parte fallito su alcuni dei più gravi e pressanti problemi socio-ambientali”, ha detto Jeffrey D. Sachs, direttore dell’Earth Institute alla Columbia University e ora a capo del Network. “Non possiamo permetterci di continuare con il business as usual. Abbiamo bisogno di coinvolgere la comunità accademica e scientifica e sfruttare know-how tecnologico mondiale nel settore privato e nella società civile, al fine di sviluppare e implementare soluzioni pratiche”.
Grande importanza sarà riversata sulla collaborazione tra Paesi per analizzare i problemi comuni e imparare dalle reciproche esperienze. La rete accelererà l’apprendimento condiviso e aiuterà a superare la compartimentazione del lavoro tecnico e politico.