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La strada verso un’Italia low carbon al 2050

Lelli: "Il passaggio ad un’economia a basse emissioni di carbonio entro il 2050 è per l’Italia tecnicamente ed economicamente fattibile"

La strada verso un’Italia low carbon(Rinnovabili.it) – Come arrivare al 2050 con un Paese a basse emissioni di carbonio? La risposta arriva dal nuovo Rapporto Scenari e Strategie dell’Enea, presentato ieri  presso il CNEL. Come esplicita il titolo del documento “Verso un’Italia low carbon: sistema energetico, occupazione e investimenti”, il rapporto esamina la fattibilità di un percorso di decarbonizzazione all’80% del sistema energetico italiano entro il 2050, individuando i settori chiave e le possibilità di intervento, sia di breve che di lungo periodo.

 

“Gli scenari elaborati – ha dichiarato Giovanni Lelli, Commissario dell’ENEA – rivelano che il passaggio ad un’economia a basse emissioni di carbonio entro il 2050 è per l’Italia tecnicamente ed economicamente fattibile. Per raggiungere questo obiettivo dobbiamo intraprendere azioni finalizzate a ‘decarbonizzare’ il sistema di produzione dell’energia elettrica, incrementando l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti rinnovabili e sviluppando nuove tecnologie per la mobilità elettrica e  le smart grid. Anche il settore civile e quello dei trasporti contribuiscono alla riduzione delle emissioni climalteranti”.

 

Lo Scenario Roadmap presentato indica che per raggiungere l’obiettivo prefissato occorre:

 

  • ridurre del 36-40% i consumi finali di energia, rispetto ai livelli del 2010;
  • ridurre di circa il 98% le emissioni nella produzione di energia elettrica;
  • aumentare al 40% la quota di elettricità nei consumi finali di energia;
  • incrementare la quota di fonti rinnovabili al 65% nel fabbisogno energetico primario;
  • un utilizzo di nuove tecnologie (Cattura e Stoccaggio della CO2 o CCS, veicoli elettrici, fonti energetiche a basse emissioni di carbonio e reti intelligenti o smart grid).

 

All’analisi di scenario l’Enea ha affiancato uno studio sull’impatto economico degli ecobonus per il retrofit energetico in edilizia, nell’ipotesi di un prolungamento fino al 2020. L’effetto espansivo imputabile esclusivamente alle variazioni di spesa delle famiglie (circa 23 miliardi di euro) determina: un incremento medio annuo dei redditi da lavoro e dei profitti pari a 1,14 miliardi di euro (0,08% del Pil); un incremento della produzione settoriale di 2,5 miliardi di euro; 157 milioni di euro di maggiori entrate (in media), che compensano parzialmente i tagli al bilancio pubblico per il finanziamento delle detrazioni fiscali; un incremento medio annuo dell’occupazione pari a 20.600 unità.