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ISPRA: sviluppo urbano, sfida ambientale del 21° secolo

Migliora la risposta delle città italiane ai problemi ambientali ma serve più impegno su siti contaminati e consumo suolo

(Rinnovabili.it) – “Lo sviluppo delle città continuerà certamente ad essere una delle principali sfide ambientali del 21° secolo”. Così Tommaso Sodano, Vicesindaco di Napoli e Delegato ANCI alle Politiche Ambientali apre la premessa dell’VIII Rapporto sulla Qualità dell’Ambiente Urbano, lo strumento d’informazione ambientale integrata e condivisa che l’Ispra cura dal 2004. Ed è la città in tutti i suoi elementi cardine ad essere analizzata nelle oltre 500 pagine della relazione che valuta con precisione e puntualità lo stato dell’ambiente di 51 città italiane. Il quadro che emerge dall’edizione 2012 del  Rapporto fa riflettere. Da un lato si contano i progressi raggiunti soprattutto sul fronte del coinvolgimento, della sensibilizzazione e della partecipazione dei cittadini per educare a comportamenti di consumo e stili di vita “sostenibili”,  dall’altro ci si scontra con una scarsa cultura di pianificazione del verde e delle risorse naturali ed un numero sovrabbondante di siti sensibili dal punto di vista dell’inquinamento.

 

ACQUA Un settore da cui emergono notizie positive è quello delle acque sia grazie ad un 90% di reflui cittadini ed industriali collettati al depuratore sia per un valore medio dell’acqua consumata per uso domestico diminuito negli ultimi 10 anni di circa il 20%, con un consumo medio pro-capite di 66,7 metri cubi in 116 capoluoghi di provincia. Peccato che il merito non sia solo di virtuose misure di risparmio, ma purtroppo anche alla limitatezza della risorsa idrica e che portano ancora oggi alla razionalizzazione nell’erogazione dell’acqua (7 città nel 2010).

 

SUOLO Decisamente meno virtuosa è la situazione riguardante le aree contaminate. A livello nazionale sono stati censiti 57 Siti contaminati di Interesse Nazionale (SIN), che coprono oltre il 3% del territorio, 38 dei quali son riportati nel rapporto interessando il territorio urbano di 30 città. Si scopre così che la più alta concentrazione di SIN si trova a Napoli che ne ha 6, seguita da Milano con 5, mentre solo 9 SIN risultano avere oltre il 50% di progetti di bonifica approvati. Non migliora neanche la valutazione del consumo di suolo: in 4 città su 43 è esteso ormai a più della metà del territorio comunale, in 10 città è compreso tra il 30 e il 50%. A preoccupare è anche il cedimento del suolo, visto il numero in aumento di sprofondamenti nei centri urbani: solo a Roma nel 2012 sono stati registrati 59 sprofondamenti, a fronte dei 36 segnalati durante tutto il 2011.

 

TRASPORTI LItalia si conferma ancora una volta come uno dei paesi con più alto numero di autovetture procapite, nonostante nel periodo 2006-2010, il numero di autovetture private ogni 1000 abitanti nelle 51 città sia diminuito nel 60% dei comuni (soprattutto Centro-Nord), aumentando invece nel 40%  dei comuni (principalmente Sud e Isole). Buone nuove per le piste ciclabili invece, dove si osservano nel lungo periodo (2000-2010) incrementi consistenti nella maggior parte delle città. La regione più virtuosa è l’Emilia Romagna con 8 tra le prime 10 città per metri di piste ciclabili ogni 1000 abitanti.