Realizzato con il contributo di esperti ed enti del settore provenienti da oltre 40 paesi. Aiuterà le aziende a controllare l’impatto etico e ambientale delle loro scelte lungo tutta la catena di approvvigionamento
(Rinnovabili.it) – Dopo ben quattro anni di lavoro, l’International Standards Organization (ISO) ha lanciato la scorsa settimana il primo standard internazionale Acquisti Sostenibili. Unico al mondo nel suo genere, l’ISO 20400 nasce con il preciso obiettivo di aiutare le aziende a fare scelte di acquisto migliori lungo tutta la loro catena di approvvigionamento. Scelte che dovranno premiare non solo l’aspetto prettamente ambientale ma anche quello etico. Per questo lo standard ISO 20400 definisce linee guida per l’integrazione della sostenibilità nella strategia politica di rifornimento di un’organizzazione, definendo principi come la responsabilità, la trasparenza e il rispetto dei diritti umani.
Uno sguardo a 360 gradi che servirà alle aziende anche per evitare i rischi finanziari, ambientali e quelli prettamente di reputazione connessi a una cattiva gestione della supply chain. Spiega Jacques Schramm, presidente della ISO / PC 277, il comitato che ha sviluppato lo standard. “I rischi legati alle pratiche di gestione degli approvvigionamenti sono elevati. Nella migliore delle ipotesi, si può andare incontro a prodotti di scarsa qualità o scorte insufficienti. Nella peggiore, a disastri come quello del Rana Plaza in Bangladesh nel 2013”.
Cosa è ISO 20400, lo standard internazionale acquisti sostenibili?
Creato grazie alla collaborazione con esperti ed enti del settore provenienti da oltre 40 paesi, lo standard internazionale Acquisti sostenibili ISO 20400 sostituisce il britannico BS 8903- Principi e quadro per l’approvvigionamento sostenibile. È applicabile a qualsiasi organizzazione, pubblica o privata, a prescindere dalle dimensioni o la loro ubicazione e descrive in dettaglio l’impatto sostenibile ed etico delle scelte d’acquisto.
La norma tecnica riporta le considerazioni che dovrebbero essere incorporate nei diversi aspetti dell’attività d’approvvigionamento, compresi l’analisi del ciclo di vita dei prodotti, la due diligence (l’attività di investigazione e di approfondimento nelle trattative commerciali), l’analisi della complicità – diretta e indiretta – nella violazione dei diritti umani e il costo globale. “Oggi non è più sufficiente per le aziende – aggiunge Schramm – affidarsi semplicemente ai fornitori per ottenere ciò che vogliono, senza fare domande”.
Nel specifico, il documento chiarisce cosa sono gli acquisti sostenibili e come implementarli, e gli impatti tra i diversi aspetti dell’attività di approvvigionamento: politica, strategia, organizzazione e processo. Ma differenza di molti altri standard ISO, ISO 20400 rappresenta solamente una guida, piuttosto che uno standard di certificazione. L’obiettivo è invece quello di costruire un consenso globale attorno alla questione dell’approvvigionamento responsabile.