L’Agenzia per la protezione ambientale dell’Onu (Unep) ha fotografato l’impatto su ambiente, clima e salute della compravendita globale di mezzi usati superiori alle 3,5 tonnellate. Anche se pesano solo per il 3,6% delle vendite di automezzi nel mondo, negli ultimi 20 anni le loro emissioni sono cresciute del 30%. E sono tra i maggiori responsabili di incidenti stradali, consumo elevato di carburante, emissioni di NOx e particolato sottile e carbonioso
Insieme a Giappone e Corea del Sud, l’UE copre il 60% dell’export di veicoli pesanti usati
(Rinnovabili.it) – Europa, Corea del Sud e Giappone sono i maggiori esportatori mondiali di veicoli pesanti usati. Autobus e camion di seconda mano e molto inquinanti, che finiscono principalmente nei paesi a medio e basso reddito. E benché rappresentino una quota minima delle vendite globali di automezzi, appena il 3,6%, fanno aumentare significativamente le emissioni dei trasporti.
Dal 2000 a oggi le emissioni di CO2 generate dai veicoli pesanti usati, infatti, sono aumentate del 30%, con i camion che da soli rappresentano l’80% dell’incremento. Non solo: questi mezzi sono anche responsabili di oltre il 40% degli ossidi di azoto (NOx) generati dal settore trasporti, di circa 2/3 delle polveri sottili (PM2.5) e di oltre il 20% del particolato carbonioso (il nerofumo).
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È quanto emerge dalla prima valutazione globale dell’impatto su clima, ambiente e salute del commercio di veicoli pesanti usati in tutto il mondo, pubblicato oggi dall’Agenzia per la protezione ambientale dell’Onu.
Una valutazione che ha il merito di chiarire il peso reale di un ambito, quello dell’export di mezzi usati superiori alle 3,5 tonnellate, che spesso sfugge alle maglie dei monitoraggi dei trend emissivi del settore trasporti. In termini di valore e volume, tra il 2015 e il 2020, il Giappone è stato il maggiore esportatore con 1,3 milioni di unità (circa 67.000 autobus e 1,2 milioni di camion usati). L’UE ha esportato quasi 1 milione di veicoli pesanti usati (75.000 autobus e 898.000 camion usati), mentre 1 altro milione è stato venduto all’interno dei Ventisette, un giro d’affari da 21 mld dollari. La Corea del Sud ha invece esportato circa 134.000 veicoli pesanti usati in tutto il mondo nello stesso periodo.
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Perché sono numeri importanti? Per due ragioni. La prima: anche se i volumi di mezzi pesanti usati sono molto minori di quelli dei veicoli leggeri, il loro contributo all’inquinamento atmosferico, agli incidenti stradali, al consumo elevato di carburante e alle emissioni di gas climalteranti è molto alto. Seconda ragione: benché inquinino di più, la maggior parte dei paesi di destinazione ha norme molto più permissive per i veicoli pesanti che per quelli leggeri.
“Molti paesi in via di sviluppo non dispongono di normative minime per incentivare l’importazione di veicoli pesanti usati più puliti e sicuri e, laddove esistono normative, l’applicazione è carente o debole. Allo stesso tempo, nessun paese esportatore di veicoli pesanti usati prevede requisiti minimi per l’esportazione di veicoli pesanti usati di qualità”, nota l’Unep.