Un report dell’Agenzia Europea per l’Ambiente spiega che il Blocco non riuscirà a ridurre del 30% la fetta di popolazione esposta ad alti livelli di rumore del traffico stradale, rispetto i livelli del 2017
Come ridurre ulteriormente l’inquinamento acustico in Europa?
(Rinnovabili.it) – L’obiettivo europeo di ridurre il numero di esposte a inquinamento acustico del 30% entro il 2030 rispetto ai valori del 2017, non potrà essere raggiungo. Questa la conclusione del breafing realizzato dall’Agenzia Europea per l’Ambiente e basato sul rapporto ‘Impatti sulla salute derivanti dal rumore dei trasporti – Esplorare due scenari per il 2030’ del Centro tematico europeo per la salute umana e l’ambiente. Senza ulteriori modifiche legislative e misure ad hoc, avvertono da Bruxelles, non sarà possibile abbassare il numero di persone esposte al rumore del traffico stradale che, solo in UE, porta a soffrire di disturbi cronici o a lungo termine circa 18 milioni di persone.
Il briefing ‘Prospettive per il 2030: è possibile ridurre del 30% il numero di persone esposte al rumore del traffico?’ definisce una serie di scenari possibili per verificare il raggiungimento dell’obiettivo. Le ipotesi elaborate non tengono conto di eventuali modifiche legislative perché avrebbero bisogno di troppo tempo per essere sviluppate.
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Due scenari per l’Europa
Lo scenario più ottimista prevede la riduzione dei limiti di velocità delle strade urbane, l’elettrificazione del 50% del parco veicoli stradali e della rete ferroviaria, aerei più silenziosi e divieto di voli la notte. Con l’attuazione di misure, anche qualora fossero implementate a livello molto elevato, la riduzione sfiorerebbe appena il 19% entro il 2030; per quanto riguarda la prospettiva meno ambiziosa, invece, tenendo conto dell’attuale normativa, elettrificando il 25% dei veicoli e migliorando le procedure di decollo e atterraggio degli aerei, non ci sarebbe alcuna riduzione. Anzi l’esposizione al rumore aumenterebbe del 3% a causa dell’aumento del trasporto stradale, aereo e ferroviario.
L’AEA ritiene siano necessari ulteriori sforzi per ridurre l’inquinamento acustico, con l’introduzione di misure che riguardino non solo le aree soggette a rumore acuto ma anche quelle con livelli più bassi. Alle nuove norme, inoltre, va affiancata una pianificazione urbana e dei trasporti più efficiente, oltre che la riduzione del traffico stradale in città. Con questi accorgimenti, si potrebbe sperare di raggiungere l’obiettivo fissato per il 2030.
Il briefing di AEA è corredato da cinque casi studio di riduzione dell’inquinamento acustico mediante progettazione stradale (Berlino), asfalto a bassa rumorosità e barriere antirumore (Madrid e Firenze), zone a basse edizioni (Monza), miglioramento dell’acustica del trasporto ferroviario (Svizzera) e introduzione di limiti di velocità (Zurigo).
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