La Commissione Europea ha pubblicato una roadmap sulle sostanze chimiche nocive. Entro il 2030 potranno essere messi al bando composti come PFAS, bisfenoli e plastiche PVC.
Restrizioni progressive all’utilizzo di sostanze chimiche nocive
(Rinnovabili.it) – Questa mattina la Commissione Europea ha pubblicato una nuova road map di restrizioni per le sostanze chimiche nocive. Il percorso fornisce informazioni dettagliate sull’iter in corso e sulle future limitazioni per quanto riguarda la legislazione comunitaria sulle sostanza chimiche. La priorità assoluta per per le sostanze più pericolose per la salute, così come nella strategia sulle sostanze chimiche per la sostenibilità.
La tabella pubblicata presenta un elenco progressivo di sostanze che sarà la base di un percorso, in diversi anni, di restrizioni ulteriori al regolamento REACH. La lista sarà in costante aggiornamento. Il commissario per il mercato interno, Thierry Breton, ha dichiarato: “Le parti interessate hanno bisogno di trasparenza e visibilità sui prossimi lavori. La tabella di marcia delle restrizioni fornisce tale visibilità e consente alle aziende e agli altri soggetti interessati di essere meglio preparati per potenziali restrizioni imminenti”.
Il commissario per l’Ambiente, Virginijus Sinkevičius, ha dichiarato: “Queste restrizioni mirano a ridurre l’esposizione delle persone e dell’ambiente ad alcune delle sostanze chimiche più dannose, affrontando una vasta gamma di loro usi – industriali, professionali e nei prodotti di consumo”. Tra le azioni previste c’è proprio la revisione del regolamento REACH di un’altra serie di normative, per evitare i prodotti di utilizzo quotidiano contengano sostanze chimiche nocive.
Esulta l’Ufficio Europeo per l’Ambiente
Massima soddisfazione dall’EEB, che ha parlato di “grande disintossicazione”, ritenendo questo avanzamento “il più grande divieto mai visto di sostanze chimiche tossiche annunciato dall’UE”. Secondo l’Ufficio, infatti, molte sostanze nocive saranno definitivamente ritenute tossiche entro il 2030. L’azione della Commissione sarà realmente la più ampia rimozione mai realizzata di sostanze chimiche autorizzate, e riguarderà molti di quei composti contro cui si battono gruppi ambientalisti, consumatori e difensori del diritto alla salute.
La Restrinctions Roadmap infatti condurrà a vietare, ad esempio, tutti i ritardanti in fiamma. Si tratta di sostanze spesso associate al cancro. Sotto attacco anche i bisfenoli, ritenuti distruttori degli ormoni umani. Il regolamento potrebbe sancire la chiusura definitiva con il PVC, la plastica meno riciclabile e più tossica tra quelle diffuse. Via anche gli PFAS, insieme ad altre 2000 sostanze contenute prodotti per l’infanzia come pannolini e ciucci. La lista delle sostanze che verranno vietate tocca quota 12.000: si tratta di prodotti associati a cancro, infertilità e generici effetti sulla salute, tra cui anche la riduzione dell’efficacia dei vaccini.
Le proteste del mondo dell’industria
Nettamente meno entusiasta il mondo dell’industria, che ha commentato le prime bozze del piano e che probabilmente genererà pressioni per ammorbidire gli intenti della Commissione. Quello dei prodotti chimici è infatti il quarto settore industriale in UE, e vede tra i suoi protagonisti alcuni degli uomini più ricchi d’Europa.
I governi nazionali sembrano però in linea con la Commissione, seppur il nostro Paese abbiamo mosso delle rimostranze all’idea di abolire la plastica in PVC. Tatiana Santos, responsabile della politica chimica di EEB , ha dichiarato: “Quello che la Commissione di Von der Leyen ha annunciato oggi apre un nuovo capitolo nell’affrontare la crescente minaccia delle sostanze chimiche nocive. Questa “grande disintossicazione” promette di migliorare la sicurezza di quasi tutti i prodotti fabbricati e di ridurre rapidamente l’intensità chimica delle nostre scuole, case e luoghi di lavoro”.
Le sostanze chimiche nocive in Europa
Le stime dicono che nel nostro continente sono circa 200.000 le sostanze di uso comune potenzialmente pericolose per la salute. Si tratta di circa tre quarti delle sostanze chimiche prodotte in Europa. L’esposizione quotidiana a questi prodotti è documentatamente correlata al peggioramento delle condizioni di salute. Alcuni studi hanno mostrato che oggi nei nostri corpi ci sono circa 700 sostanze che non erano presenti in quelli dei nostri nonni.
In genere l’Unione Europea disciplina le sostanze una per una, ma questo approccio non è utile in un contesto in cui l’innovazione industriale introduce una nuova sostanza ogni 1,4 secondi. Negli ultimi 13 anni sono state 2.000 le sostanze bandite: è un record mondiale. Le restrizioni però si applicano solo all’utilizzo di queste sostanze in alcuni prodotti come cosmetici o giocattoli. Da adesso, invece, saranno applicate anche agli articoli per l’infanzia, che sono molti di più.