Il prototipo assemblato dall’università di Kyoto e da Sumitomo Forestry non ha riportato quasi alcun danno dopo 12 mesi sulla ISS e l’esposizione alla radiazione solare e alle condizioni tipiche dell’orbita spaziale. Assenza di ossigeno e di organismi che lo possono far marcire, i fattori che candidano il legno a materiale sostenibile per i satelliti del futuro
Il satellite di legno ha resistito un anno nello spazio senza subire danni
(Rinnovabili.it) – Il Giappone sta per mettere in orbita il primo satellite di legno al mondo dopo una fase di test durata un anno presso la stazione spaziale internazionale (ISS). Prova superata a pieni voti per il satellite: il legno di magnolia di cui è costituito, infatti, si è dimostrato super resistente alle condizioni extra-atmosferiche, come previsto dai suoi ideatori dell’università di Kyoto. L’assenza di ossigeno e di organismi viventi che ne innescano il processo di marcescenza permette al legno di superare indenne la prova dello spazio.
Satelliti di legno contro i rifiuti spaziali
Dietro il tentativo di testare diversi materiali biodegradabili come alternative ai metalli tradizionalmente impiegati per la costruzione di satelliti c’è il tema del danno causato dai rifiuti spaziali. “Tutti i satelliti che rientrano nell’atmosfera terrestre bruciano e creano minuscole particelle di allumina, che galleggeranno nell’alta atmosfera per molti anni”, spiega Takao Doi, un ingegnere spaziale all’università di Kyoto. Queste particelle, secondo alcuni studi recenti, potrebbero danneggiare lo strato di ozono. “Alla fine, influenzerà l’ambiente della Terra”.
Anche perché di rifiuti spaziali, nei prossimi anni, ce ne saranno sempre di più. Solo nell’orbita bassa, nel 2022, i frammenti più grandi di 10 cm erano già oltre 36mila. Quelli più piccoli, probabilmente, circa 1 milione. Oltre a rilasciare particelle che possono interferire con il sistema climatico terrestre, anche restando in orbita creano problemi di inquinamento luminoso (che, oltre a impedirci di vedere il cielo stellato da terra, compromettono la ricerca astronomica).
L’idea di puntare sui satelliti di legno potrebbe risolvere questi problemi. Il prototipo assemblato dai ricercatori dell’università di Kyoto e dall’azienda Sumitomo Forestry, battezzato LignoSat, è stato prima testato in laboratorio e sottoposto a condizioni simili a quelle presenti nello spazio. Poi è stata la volta della prova in condizioni reali. Il satellite di legno, grande all’incirca come una mano, è stato portato sulla ISS ed esposto a radiazione solare e alle condizioni che troverà in orbita. Il legno di magnolia si è dimostrato il più resistente tra le essenze testate.