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Rapporto Prepair, qualità dell’aria: un problema complesso che richiede uno sforzo comune e coordinato

Come evidenziato dal rapporto Prepair, quello della qualità dell'aria, specialmente nel bacino del Po, è un problema complesso derivante da più cause. Il progetto punto a coordinare gli sforzi nazionali basandosi su 5 pilasti fondamentali, tra cui agricoltura, biomassa, trasporti, efficienza energetica e monitoraggio

qualità dell'aria
Foto di Markus Lindner da Pixabay

Quello della qualità dell’aria nel bacino del Po è un problema complesso riconducibile ad una pluralità di cause e condizioni

(Rinnovabili.it) – Da Torino a Roma, passando ovviamente per Milano, la qualità dell’aria nelle principali città Italiane è stata in questi primi giorni del 2020  al centro di numerose discussioni. I livelli di PM 10 e PM2,5, in particolare, hanno costantemente superato i valori limite, obbligano le amministrazioni comunali ad intervenire con blocchi del traffico e limitazione alla circolazione dei mezzi più inquinanti. Specialmente in aeree altamente popolate ed industrializzata come quella della pianura padana, traffico e riscaldamento domestic) non sono però gli unici responsabili della grave situazione. 

Come evidenziato dal rapporto Prepair, essendo la qualità dell’aria un problema complesso derivante da più cause, risulta pertanto obbligatorio individuare soluzioni in grado di rispecchiare e rispondere a questa pluralità e complessità.

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Premesso che quasi tutte le attività umane emettono sostanze inquinanti – particolato (PM10 e PM2,5), Ossidi di azoto (NOx), Ossidi di Zolfo (SOx), Ossido di Carbonio (CO), IPA  (Idrocarburi Policiclici Aromatici come il benzene), Ammoniaca e altri – i problemi maggiori registrati in questo periodo sono derivati dalle elevate concentrazioni di ossidi di azoto e particolato. Oltre trasporto e riscaldamento domestico, giocano in questo caso un ruolo di particolare rilevanza anche  agricoltura e l’industria:Il settore agricolo – spiegano i ricercatori di Prepair – è forse il dato più inaspettato (e spesso ignorato dai media): allevamenti intensivi e concimazioni emettono poco particolato primario, ma in compenso sono la principale fonte di ammoniaca (il 97% del totale nel bacino padano – Fonte LIFE Prepair, Dataset delle emissioni del Bacino Padano), principale precursore di particolato secondario”. 

 

Ovviamente, oltre a quelle appena citate, a rendere particolarmente critica la qualità dell’aria della Pianura Padana contribuiscono anche le condizioni orografiche e meteo-climatiche del bacino del Po, che favoriscono l’aumento delle concentrazioni di inquinanti e ne rendono lenta e difficile la dispersione. Ne consegue che, per raggiungere gli obiettivi di qualità dell’aria posti dall’Unione Europea, non ci si può limitare ad intervenire su un singolo aspetto (come il traffico, la combustione di biomassa o l’agricoltura) ma, al contrario, risulta necessario sviluppare un approccio integrato che tenga in considerazione tutti questi aspetti.

 

Ugualmente, il problema della qualità dell’aria nel bacino del Po non può essere affrontato solo a livello di una singola regione o città (come avviene oggi), ma è necessario sviluppare delle “politiche integrate di bacino”. Per questo, all’interno del progetto Prepair, i territori e le città del Bacino Padano stanno affrontando insieme il problema della qualità dell’aria attraverso interventi che riguardano una pluralità di temi. Pilastri fondamentali del progetto risultano in particolare essere quelli della valutazione e del monitoraggio, dell’agricoltura, della biomassa, dei trasporti e dell’efficienza energetica.

Prepair è un progetto LIFE coordinato da Regione Emilia-Romagna con l’obiettivo dell’integrazione delle politiche sulla qualità dell’aria del Bacino del Po. Partner di progetto sono Regioni ed agenzie ambientali di Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Provincia Autonoma di Trento, ARSO Agenzia dell’ambiente Slovena, Comuni di Milano, Torino e Bologna, Art-ER – Agenzia della Regione Emilia-Romagna e Fondazione Lombardia per l’Ambiente.

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