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Quando riciclare la plastica può renderla più tossica

Un nuovo rapporto di Greenpeace afferma che riciclare la plastica aumenta la concentrazione di sostanze chimiche e inquinanti

riciclare la plastica
Via depositphotos.com

C’è una incompatibilità di fondo fra riciclare la plastica e l’economia circolare?

(Rinnovabili.it) – Non serve più plastica riciclata, ma molta meno plastica in circolazione. Perché riciclare la plastica può renderla più tossica dei polimeri vergini. Notizia shock quella diffusa da Greenpeace USA in un nuovo rapporto pubblicato a ridosso del nuovo ciclo di negoziati per un trattato globale sulla plastica dell’ONU. Le trattative si terranno a Parigi a partire dal 29 maggio, e molti occhi sono puntati di questo vertice.

La plastica infatti rappresenta un materiale ormai presente in ogni aspetto delle nostre vite e in ogni angolo degli ecosistemi, con impatti gravi sulla salute e l’inquinamento ambientale.  

Anche il riciclo, che in molti hanno sempre sostenuto, potrebbe non essere la soluzione. Certo, aumentare il riciclo può togliere dalle discariche e dagli inceneritori quantità di plastica sempre maggiori, ma ormai è sempre più evidente la presenza di effetti collaterali significativi

Meno del 10% della plastica oggi viene riciclata, ma anche quella che entra negli impianti, ne esce con concentrazioni più elevate di sostanze chimiche tossiche, moltiplicando il loro potenziale danno per l’uomo, gli animali e l’ambiente.

Secondo il dossier, la plastica riciclata contiene sostanze chimiche come ritardanti di fiamma, benzene e altri agenti cancerogeni in livelli più elevati. E poi inquinanti ambientali come le diossine bromurate e clorurate e numerosi interferenti endocrini.

Gli effetti indesiderati del riciclo

Qualche giorno fa uno studio condotto in un impianto di riciclo del Regno Unito ha dimostrato che il riciclo della plastica produce microplastiche che sfuggono in quantità esorbitanti ai sistemi di filtraggio, inquinando le acque. 

Il ritorno di Greenpeace sul tema con questo rapporto è una seconda spallata alla narrazione più diffusa. La tesi è che riciclare la plastica non dovrebbe essere considerata una soluzione alla crisi dell’inquinamento. Anzi, secondo l’organizzazione, la plastica è intrinsecamente incompatibile con un’economia circolare.

“L’industria della plastica, comprese le società di combustibili fossili, petrolchimiche e di beni di consumo, continua a proporre il riciclo come soluzione alla crisi dell’inquinamento – ha affermato Graham Forbes, coordinatore globale della campagna sulla plastica di Greenpeace – Tuttavia, la tossicità aumenta con il riciclo. Per questo la plastica non ha posto in un’economia circolare ed è chiaro che l’unica vera soluzione per porre fine all’inquinamento è ridurre la produzione in modo massiccio”.