Cambio di rotta importante per l’agenzia UE per la sicurezza alimentare. La nuova metodologia di risk assessment valuta anche gli effetti cumulativi delle sostanze chimiche e degli altri fattori di stress biologico e climatico
Si va verso un’immagine più accurata dell’impatto dei pesticidi sugli impollinatori
(Rinnovabili.it) – Ci sono voluti anni di critiche e polemiche per spingere l’EFSA a fare il primo passo. L’autorità europea per la sicurezza alimentare ha finalmente presentato i primi provvedimenti per costruire un sistema di valutazione integrato dei pesticidi e dei prodotti fitosanitari in genere. Gli impollinatori di tutto il continente ringraziano.
Perché è importante che la valutazione sia integrata? Per un motivo molto semplice. Finora, l’EFSA conduceva i suoi risk assessment sugli effetti che una singola sostanza produce su una singola specie di insetto. Il problema è che in natura questi animali sono esposti a più sostanze contemporaneamente. E quindi i loro effetti si sommano. Non solo: possono interagire tra loro, creando dei cocktail letali anche a partire da sostanze che, prese singolarmente, non appaiono dannose. Una valutazione integrata permette di capire anche questi effetti, è più precisa.
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Il nuovo sistema messo a punto dall’EFSA è denominato MUST-B e si fonda su una griglia di valutazione del rischio che tiene insieme diversi tipi di fattori di stress, tra cui quelli chimici, quelli biologici e quelli ambientali (come il cambiamento climatico e le pratiche agricole). Si compone di due parti. La prima è un sistema di monitoraggio che pesca dati da ‘alveari sentinella’ rappresentativi delle diverse zone climatiche del continente. La seconda metà si chiama ApisRAM ed è un modello virtuale che simula il comportamento di una colonia di api. L’interazione di queste due parti dovrebbe aiutare a restituire un’immagine più accurata dell’impatto dei pesticidi sugli impollinatori.
Come riporta Euractiv, secondo Simon More, presidente del comitato scientifico dell’EFSA che ha presentato il nuovo sistema, è importante “individuare un modo per gestire adeguatamente il rischio, data la complessità che dobbiamo affrontare”, e riconosce che la valutazione sull’uso dei pesticidi va effettuata su “ambienti dove esistono sostanze chimiche” e dove “ci sono molti fattori di stress” che gli impollinatori devono affrontare anche al netto dei prodotti fitosanitari.
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