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Pesticidi: primi passi dell’EFSA verso la valutazione integrata

Cambio di rotta importante per l’agenzia UE per la sicurezza alimentare. La nuova metodologia di risk assessment valuta anche gli effetti cumulativi delle sostanze chimiche e degli altri fattori di stress biologico e climatico

Pesticidi: primi passi dell’EFSA verso la valutazione integrata
credits: Fabio Grandis da Pixabay

Si va verso un’immagine più accurata dell’impatto dei pesticidi sugli impollinatori

(Rinnovabili.it) – Ci sono voluti anni di critiche e polemiche per spingere l’EFSA a fare il primo passo. L’autorità europea per la sicurezza alimentare ha finalmente presentato i primi provvedimenti per costruire un sistema di valutazione integrato dei pesticidi e dei prodotti fitosanitari in genere. Gli impollinatori di tutto il continente ringraziano.

Perché è importante che la valutazione sia integrata? Per un motivo molto semplice. Finora, l’EFSA conduceva i suoi risk assessment sugli effetti che una singola sostanza produce su una singola specie di insetto. Il problema è che in natura questi animali sono esposti a più sostanze contemporaneamente. E quindi i loro effetti si sommano. Non solo: possono interagire tra loro, creando dei cocktail letali anche a partire da sostanze che, prese singolarmente, non appaiono dannose. Una valutazione integrata permette di capire anche questi effetti, è più precisa.

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Il nuovo sistema messo a punto dall’EFSA è denominato MUST-B e si fonda su una griglia di valutazione del rischio che tiene insieme diversi tipi di fattori di stress, tra cui quelli chimici, quelli biologici e quelli ambientali (come il cambiamento climatico e le pratiche agricole). Si compone di due parti. La prima è un sistema di monitoraggio che pesca dati da ‘alveari sentinella’ rappresentativi delle diverse zone climatiche del continente. La seconda metà si chiama ApisRAM ed è un modello virtuale che simula il comportamento di una colonia di api. L’interazione di queste due parti dovrebbe aiutare a restituire un’immagine più accurata dell’impatto dei pesticidi sugli impollinatori.

Come riporta Euractiv, secondo Simon More, presidente del comitato scientifico dell’EFSA che ha presentato il nuovo sistema, è importante “individuare un modo per gestire adeguatamente il rischio, data la complessità che dobbiamo affrontare”, e riconosce che la valutazione sull’uso dei pesticidi va effettuata su “ambienti dove esistono sostanze chimiche”  e dove “ci sono molti fattori di stress” che gli impollinatori devono affrontare anche al netto dei prodotti fitosanitari.

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