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C’è ancora qualcosa di incontaminato sulla Terra: l’aria dell’Oceano Antartico

Una nuova ricerca della Colorado State University ha scoperto che, tra la Tasmania e l’Antartide, l’aria è ancora pura: gli aerosol provenienti dalle attività antropiche sembrano non essere ancora riusciti a raggiungere quest’area che risulta una delle ultime zone incontaminate della Terra

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L’Oceano Antartico si guadagna la nomina ad area più incontaminata del pianeta 

(Rinnovabili.it) – La scarsa qualità dell’aria è ormai una costante per il Pianeta e trovare luoghi ancora incontaminati risulta un’ardua impresa. Ci sono riusciti però i ricercatori della Colorado State University identificando una regione atmosferica ancora libera dall’inquinamento legato alle attività umane. Il team, guidato da Sonia Kreidenweis, ha realizzato il primo campionamento del bio-aerosol nell’Oceano Antartico

Durante la ricerca, hanno scoperto che tra la Tasmania e l’Antartide l’aria nello strato limite (boundary layer), ossia vicina alla superficie dell’oceano e che crea le nuvole più basse, è priva di aerosol inquinanti.

Ovviamente che non tutti gli aerosol sono contaminati: quando nell’oceano si formano le onde, piccole bolle d’aria risalgono in superficie e scoppiano, rilasciando aerosol nell’atmosfera. Fondamentali per la condensazione dell’acqua, e quindi per la creazione delle nubi, questi aerosol oceanici sono per la maggior parte spray che vanno dalle semplici miscele biologiche alle cellule batteriche complesse. Studiare la variabilità della composizione degli spray e la loro influenza sulla formazione delle nubi è spesso molto difficile proprio a causa della contaminazione dei campioni da parte delle fonti antropiche di emissione di aerosol. 

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La ricerca è riuscita a individuare in questi spray, tra i 54 e i 62 gradi di latitudine, microrganismi marini e pochissimo altro; quindi, come spiega Thomas Hill, coautore dello studio, “l’Antartide sembra essere isolato dalla dispersione verso sud di altri microrganismi e dalla deposizione di nutrienti provenienti dai continenti meridionali”. La scoperta ha sorpreso i ricercatori che si aspettavano un qualche tipo di contaminazione, considerando l’alta interconnessione dei sistemi meteorologici del mondo. In altre parole, l’aria in quest’area dell’Oceano Antartico è così pulita che il DNA con cui lavorare era quasi nullo.

La scoperta di una zona ancora incontaminata, forse una delle ultime rimaste sulla Terra, è fondamentale anche per futuri modelli meteorologici e climatici. La proliferazione di batteri infatti può avere un effetto inibitorio sullo spray, provocando di conseguenza una sostanziale riduzione nella formazione di nubi, non più in grado di riflettere la luce del sole.

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