Germania, Francia, Olanda, Danimarca, Lussemburgo e Norvegia (paese non UE, ma che recepisce le direttive europee) chiedono standard più rigorosi per combattere lo sversamento involontario di frammenti plastici
L’UE vuole ridurre la dispersione di microplastiche nell’ambiente del 30% entro il 2030
(Rinnovabili.it) – Bene il target di diminuire le microplastiche nell’ambiente del 30% entro il 2030. Ma servono provvedimenti dettagliati per ogni segmento del ciclo di vita dei prodotti, o sarà difficile raggiungere l’obiettivo. “Le misure volontarie non sono abbastanza”, scrivono in una lettera alla Commissione europea Germania, Francia, Olanda, Danimarca, Lussemburgo e Norvegia.
Le microplastiche sono piccoli frammenti di materie plastiche di varia origine e di dimensioni inferiori ai 5 mm. Possono essere rilasciati nell’ambiente di proposito, ad esempio se sono aggiunte ai cosmetici, oppure involontariamente, con il lavaggio dei vestiti o con l’uso delle gomme per auto. Secondo l’Autorità europea per le sostanze chimiche (ECHA), le microplastiche sversate intenzionalmente ogni anno in Europa sono 42mila t mentre quelle rilasciate involontariamente più del quadruplo, circa 176mila t.
Le richieste per fermare la dispersione di microplastiche nell’ambiente
La richiesta arriva mentre l’esecutivo UE si prepara a redigere la sua proposta per combattere la dispersione involontaria di microplastiche nell’ambiente. Finora l’indirizzo seguito a Bruxelles è di etichettare standardizzare, certificare e regolare tutte le principali fonti di microplastiche. Un approccio troppo soft per questa pattuglia di paesi europei.
“Chiediamo alla Commissione di introdurre delle misure precauzionali a livello UE per prevenire e ridurre le microplastiche nell’ambiente”, affermano i 6 firmatari della missiva. Oltre a target di riduzione ben definiti, servono anche dei sistemi uniformi a livello europeo per monitorare le microplastiche nell’aria, nelle acque e nei suoli europei. Solo in questo modo è possibile controllare il rispetto dei tagli da parte degli Stati membri.
Non è tutto. Bruxelles dovrebbe dare un vestito “sistemico” a questa iniziativa contro i frammenti di plastica inferiori ai 5 mm. In due modi: premendo per includere le microplastiche nel trattato Onu per fermare l’inquinamento da plastica, che è in corso di negoziazione, e integrando le nuove misure nelle altre direttive UE rilevanti, dall’ecodesign ai rifiuti, dagli imballaggi alla plastica monouso.