Legambiente presenta i numeri degli illeciti ambientali e dell'inquinamento su mare e coste italiani. Il 48,7% dei reati si concentra nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa
Pubblicato da Legambiente i numeri e le storie dell’aggressione criminale alle coste e al mare italiani
(Rinnovabili.it) – Dalle occupazioni di demanio marittimo all’abusivismo edilizio. Dalla cattiva depurazione alla pesca di frodo. Dai rifiuti disperi alle cave illegali. Sono tante le minacce che tengono sotto scacco i litorali italiani e che ingrossano le file degli illeciti ambientali nel Belpaese. Legambiente li raccoglie anno dopo anno in un report dedicato per tener conto delle molteplici ferite del nostro ecosistema marino. E oggi, alla vigilia dell’anniversario della morte di Angelo Vassallo, l’associazione presenta l’ultima edizione del documento: Mare Monstrum 2023.
Un reato ogni 115 metri di spiaggia
Cosa racconta il report? Che la situazione complessiva non sta migliorando. Anzi. I numeri del dossier, elaborati su dati di forze dell’ordine e Capitanerie di porto, riportano per il 2022 ben 19.530 ecoreati accertati lungo le coste nostrane e 44.444 illeciti amministrativi. Sommandoli assieme abbiamo una media di 8,7 infrazioni per ogni km di costa. Vale a dire una ogni 115 metri. Tutti questi valori appaiono in netta crescita sul 2021. A scendere è quasi unicamente il numero delle persone denunciate e arrestate (19.658).
Il problema principale? Ancora una volta quelle legate al ciclo del cemento illegale, che cancella dune e inghiotte metri di sabbia. E che rappresenta da solo il 52,9% dei reati riportati da Mare Monstrum 2023. Segue la cattiva depurazione e il beach litter, quindi gli illeciti penali e la pesca di frodo. Per finire con le violazioni del Codice della navigazione relative alla nautica da diporto, anche in aree protette, un dato piccolo ma in vertiginosa crescita rispetto al 2021.
“Tredici anni fa veniva ucciso Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica da sempre impegnato contro illegalità e speculazioni e che Legambiente ha conosciuto e premiato consegnandoli le cinque vele. Il suo sia un esempio a cui guardare, perché per combattere le illegalità – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – è importante che anche le realtà territoriali facciano la loro parte insieme alle istituzioni”.
I dati di mare Monstrum 2023 nel dettaglio
Classifica illeciti ambientali “mare violato” – Il 48,7% dei reati è stato accertato nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa, con la Campania che guida la classifica nazionale con 3.345 reati, pari al 17,1% del totale nazionale. Seguono la Puglia (2.492 reati), la Sicilia (2.184), il Lazio (1.741) e la Calabria (1.490 reati). La Toscana è in sesta posizione come illeciti penali (1.442) ma è al secondo posto dopo la Campania come illeciti amministrativi (4.392), seguita dalla Sicilia (4.198 illeciti e ben 8.712 sanzioni).
Maladepurazione. Non sorprende che la cattiva depurazione rappresenti ancora un’emergenza cronica. Attualmente l’Italia ha ancora quattro procedure d’infrazione comunitarie sulle spalle in tema di collettamento, fognatura e depurazione. “Nelle scorse settimane, dopo mesi di inspiegabili ritardi, è stato nominato il nuovo commissario straordinario per la depurazione“, si legge nella nota stampa che accompagna Mare Monstrum 2023. “A lui Legambiente chiede continuità col lavoro fatto dal precedente commissario, un piano nazionale per la depurazione con più risorse economiche e il completamento veloce degli interventi sulla rete”.
Prodotti ittici sequestrati. Nel 2022 sono state oltre 400 le tonnellate complessive di prodotti ittici sequestrate, quasi 1.097 chilogrammi al giorno: la Sicilia primeggia, con oltre 129 tonnellate, mentre le prime cinque regioni (Sicilia, Puglia, Liguria, Veneto e Toscana) coprono oltre il 76,3% dei sequestri effettuati lo scorso anno. Se leggiamo il dato per km di costa, in testa Veneto e Liguria, rispettivamente con oltre 188 e 120 kg per chilometro di costa, mentre saltano agli occhi regioni con importanti tratti costieri e numeri di prodotti ittici sequestrati molto al di sotto della media nazionale, pari a 54 kg per km.