Ridurre l’impatto di prodotti chimici e rifiuti è una delle priorità dell’ONU. Ma i paesi devono implementare politiche coerenti ed efficaci
Durante l’ultima conferenza dell’ONU sull’ambiente è stata approvata una risoluzione su prodotti chimici e rifiuti
(Rinnovabili.it) – Si è da poco conclusa la sesta assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEA-6), con una serie di novità per affrontare le sfide dell’inquinamento. Tra queste, i 7 mila delegati da 182 paesi partecipanti hanno discusso anche di prodotti chimici e rifiuti.
Con una risoluzione dedicata, hanno dato maggiore concretezza al Global Framework on Chemicals (GFC), un’iniziativa volontaria e multistakeholder volta a ridurre i danni causati da sostanze chimiche e rifiuti. Concordato a Bonn lo scorso 30 settembre, il quadro si basa su 28 obiettivi che mirano a migliorare la sana gestione delle sostanze chimiche e dei rifiuti. I governi, con il GFC, si sono impegnati a creare entro il 2030 il contesto normativo per ridurre l’inquinamento chimico e attuare politiche per promuovere alternative più sicure. L’industria, dal canto suo, si è impegnata a gestire le sostanze chimiche in modo da ridurre l’inquinamento e gli impatti negativi entro il 2030.
Oltre agli impegni di principio, serve implementazione e monitoraggio
Con la risoluzione approvata durante quest’ultima conferenza, si tenta di accelerare il processo e osservarlo nel dettaglio. I delegati hanno incoraggiato le parti interessate a contribuire alle risorse del Global Framework on Chemicals Fund, che è partito con appena 20 milioni di euro stanziati dalla Germania. Inoltre, hanno invitato l’Assemblea Generale dell’ONU a riconoscere il Global Framework on Chemicals con i suoi obiettivi strategici e i relativi traguardi.
La risoluzione richiede anche un lavoro sulle istituzioni nazionali, affinché implementino varie convenzioni legate alla gestione di sostanze chimiche e rifiuti. L’UNEP dovrà poi preparare un rapporto sulla gestione di piombo, cadmio, arsenico e organostannici, per fornire un quadro delle iniziative esistenti e un monitoraggio dei loro progressi. I risultati di questo processo dovranno essere resi pubblici alla prossima Assemblea dell’UNEP, la settima.