Rinnovabili • Glifosato: slitta la decisione UE sul rinnovo all’erbicida più controverso Rinnovabili • Glifosato: slitta la decisione UE sul rinnovo all’erbicida più controverso

Glifosato, il rinnovo dell’autorizzazione in UE slitta al 2023

Troppi commenti pervenuti col processo di partecipazione pubblica da vagliare. Questa la motivazione con cui EFSA e ECHA hanno rinviato da settembre 2022 a luglio 2023 l’uscita della loro valutazione tecnica sulla tossicità o meno del fitosanitario

Glifosato: slitta la decisione UE sul rinnovo all’erbicida più controverso
via depositphotos.com

L’autorizzazione per il glifosato scade a dicembre 2022

(Rinnovabili.it) – Rimandata di un anno all’estate 2023 la decisione sull’uso in Europa del glifosato. Il rinnovo dell’autorizzazione a uno degli ingredienti più controversi di molti erbicidi dovrà aspettare perché le autorità competenti non sono riuscite a completare per tempo il rapporto in cui mettono nero su bianco le loro conclusioni. Troppi i commenti e le osservazioni ricevute durante la procedura di partecipazione pubblica: questo il motivo ufficiale fornito.

“Le consultazioni condotte dall’EFSA e dall’ECHA sulle bozze di valutazione del glifosato hanno raccolto un numero di commenti senza precedenti, a conferma dell’elevato interesse per questa sostanza”, recita il comunicato dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare, incaricata di dare un parere scientifico sulla tossicità o meno del glifosato insieme all’Agenzia europea delle sostanze chimiche. Le risposte pervenute sono in tutto 368, a cui si aggiungono più di 2.400 commenti da esperti dei 27 stati membri. In tutto, il faldone è di circa 3000 pagine.

Leggi anche Altri cinque anni di glifosato

La valutazione dell’EFSA è un passaggio fondamentale per il rinnovo o meno dell’autorizzazione al glifosato in Europa. L’ultima volta, 5 anni fa, il procedimento è andato per le lunghe con un rimpallo di responsabilità tra Commissione e EFSA. L’agrochimica premeva – e preme anche oggi – a colpi di lobby per il sì, anche se esistono numerose evidenze scientifiche che collegano il glifosato allo sviluppo di cancro. Evidenze e studi che dovrebbero trovare posto nell’assessment dell’EFSA. Che in passato ha dato invece ampio risalto a studi sponsorizzati dall’industria e – accusano i critici – ha ignorato a più riprese il principio di precauzione alla base dei trattati europei.

“Sono profondamente preoccupata per il ritardo nella valutazione del glifosato, pur notando il grande interesse per il processo di valutazione”, ha commentato la commissaria alla Salute Stella Kyriakides. “Quando si parla di glifosato, è estremamente importante che tutte le nuove prove vengano esaminate a fondo e prese in considerazione. Tutti i punti di vista sono importanti. Questo è l’unico modo per garantire che vengano esaminate tutte le possibili angolazioni per proteggere la salute dei cittadini e dell’ambiente”.

Leggi anche Ecco le prove, l’agrochimica trucca gli studi sull’impatto del glifosato

Visti i nuovi tempi, resta il dubbio su cosa deciderà di fare l’UE. In teoria la valutazione doveva essere presentata a settembre e il processo autorizzativo doveva chiudersi entro dicembre, quando scade l’ok dato nel 2017. Bisognerà però aspettare luglio 2023 per sapere cosa ne pensano EFSA e ECHA. Nel frattempo, l’UE potrebbe decidere di ritirare dal mercato l’erbicida a scopo precauzionale, oppure andare provvisoriamente in deroga.