Rinnovabili • Disastro ambientale: allarme per una diga di contenimento di Vale Rinnovabili • Disastro ambientale: allarme per una diga di contenimento di Vale

Paura disastro ambientale in Brasile: un’altra diga a rischio collasso

Un monitoraggio esterno smentisce i tecnici di Vale: la diga Xingu, a monte della città di Mariana già travolta dall’onda arancione dopo il collasso di un’altra diga 6 anni fa, è “a imminente rischio collasso”

Disastro ambientale: allarme per una diga di contenimento di Vale
Nella foto: la marea arancione liberata dal crollo della diga Samarco nel 2015 raggiunge l’oceano. Di NASA Earth Observatory image by Joshua Stevens, using Landsat data from the U.S. Geological Survey – Pubblico dominio

Nello stesso luogo del disastro ambientale della diga Samarco nel 2015

(Rinnovabili.it) – Ancora una volta la minaccia incombe sulla città di Mariana. Ancora una volta è una diga di contenimento per scarti della lavorazione mineraria. E ancora una volta, sul banco degli imputati finisce Vale. Sembra una riedizione del disastro ambientale del 2015, quando il cedimento di una diga nello stato brasiliano di Minas Gerais aveva contaminato il Rio Doce finendo poi nell’Atlantico e ucciso una decina di persone. Invece il documento preparato dal dipartimento del Lavoro di Minas Gerais ha la data del 9 giugno 2021.

Documento che suona l’allarme: la diga di Xingu, infrastruttura di proprietà dell’azienda brasiliana Vale SA nel distretto di Bento Rodrigues è “a imminente rischio collasso”. Si tratta di una diga di contenimento per un bacino artificiale dove venivano fatti confluire reflui e scarti dell’opera di estrazione mineraria. Il bacino non viene più utilizzato dal 1998, ma resta dov’è e carico di sostanze tossiche. Il rapporto del dipartimento arriva dopo una missione di monitoraggio che ha sbugiardato Vale: l’azienda sosteneva, in documenti ufficiali trasmessi alle autorità competenti, che la diga era sicura.

Ascolta il podcast di Rinnovabili.it, metti in cuffia la sostenibilità

Nel 2015 altre due dighe, sempre a monte della città di Mariana e sempre di proprietà di Vale (in joint venture con BHP) aveva ceduto. La marea arancione aveva travolto l’abitato finendo poi nel Rio Doce e quindi nell’oceano. Un disastro ambientale di proporzioni immani. Il volume di acqua liberato dalle dighe, che ha sparso rifiuti minerali per circa 500 km, era immenso: 60 milioni di metri cubi, l’equivalente di 25 mila piscine olimpioniche.

Nello stesso Stato, nel gennaio 2019, un altro disastro ambientale causato dal crollo di una diga di Vale si era guadagnato il triste primato di peggior catastrofe della storia del paese. Il crollo della diga di Brumadinho aveva rilasciato  un’onda di fanghi tossici ha travolto a 80 km/h tutto ciò che ha incontrato a valle. I morti accertati sono 248. Undici corpi non sono mai stati ritrovati.

Leggi anche Disastro ambientale in Brasile dopo l’esplosione di due dighe