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Come rimuovere le microplastiche dall’acqua in modo ecologico e veloce

I solventi eutettici profondi derivati da composti naturali sono in grado di rimuovere le microplastiche dall’acqua in poco tempo

rimuovere microplastiche dall'acqua
Foto di Sören Funk su Unsplash

Scoperto dall’Università del Kentucky un metodo ecologico e funzionale per rimuovere le microplastiche dall’acqua

(Rinnovabili.it) – Ormai ubique e difficili da rimuovere con i metodi convenzionali, le micro e nano plastiche sono uno dei principali problemi ambientali contemporanei. Tecniche come la centrifuga o la filtrazione non riescono a rimuovere le microplastiche dall’acqua in quantità sufficiente. Ci si potrebbe riuscire, però, utilizzando dei solventi ecologici innovativi sviluppati dai ricercatori del Martin-Gatton College of Agriculture, Food and Environment dell’Università del Kentucky. In collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Chimica e dei Materiali del Regno Unito, gli esperti hanno utilizzato solventi eutettici naturali profondi (NADES) per catturare e rimuovere queste minuscole particelle di plastica dall’acqua.

I solventi eutettici profondi (DES) sono una nuova classe di solventi composta da donatori e accettori di legami idrogeno. Vengono utilizzati come alternativa più economica ai liquidi ionici. I DES idrofobici derivati ​​da composti naturali (NADES) si sono dimostrati promettenti nelle estrazioni liquido-liquido, secondo i ricercatori. Il team ha studiato l’efficienza di estrazione di micro e nanoplastiche tra cui polietilene tereftalato, polistirene e un acido polilattico bioplastico da acqua dolce e salata utilizzando tre NADES idrofobici.

Questi solventi, derivati da fonti naturali come piante e noci di cocco, hanno agito come “magneti”, attraendo e trattenendo specificamente le particelle di plastica. Questo avviene perché si formano legami tra i NADES e le molecole della plastica. Dalle simulazioni, gli scienziati hanno dimostrato un’efficienza di estrazione abbastanza buona. Rientra infatti in un intervallo compreso tra il 50 e il 93%. Il tempo è stato anche relativamente breve. Le velocità di estrazione rientrano infatti tra i 12 e i 78 minuti.

La metodologia offre un nuovo e efficace modo di pulire le acque dagli inquinanti plastici, presentando anche opportunità di riciclo. Sebbene la ricerca sia in fase di sviluppo, il team è ottimista riguardo alla scalabilità e all’applicazione in varie condizioni ambientali. Il prossimo passo sarà proprio questo: testare i solventi su scala più ampia e valutarne l’efficacia in diverse condizioni.