Dopo un lungo iter parlamentare, è stato approvato in via definitiva al Senato il ddl che permette ai pescatori di riportare a terra i rifiuti e la plastica che restano intrappolati nelle reti. La cosiddetta legge Salvamare promette di avere un impatto ambientale concreto sulla salute del mare, dei laghi e dei fiumi
(Rinnovabili.it) – Il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge “Disposizioni per il recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e per la promozione dell’economia circolare” (la cosiddetta legge Salvamare) in seguito alle modifiche apportate in sede legislativa alla Camera lo scorso aprile.
L’approvazione della legge Salvamare è stata accolta con grandissimo entusiasmo dalle tante associazioni che da quattro anni combattono insieme a Marevivo (Federazione del Mare, Assonave, Assoporti, Confindustria Nautica, Confitarma, Federpesca, Lega Navale Italiana, Lega Italiana Vela, Stazione Zoologica Anton Dohrn, La Grande Onda).
A queste si uniscono i 100mila firmatari della petizione che Marevivo aveva lanciato sulla piattaforma Change.org.
La plastica intrappolata nelle reti verrà smaltita a terra
Il nostro futuro dipende dalla salute del mare, purtroppo la salute del mare dipende da noi e finora non è che lo abbiamo trattato troppo bene.
Ogni anno finiscono nel Mar Mediterraneo 230mila tonnellate di rifiuti plastici, stando ai dati riportati nel Rapporto dell’IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) The Mediterranean: mare plasticum.
Fino ad ora i pescatori ributtavano in mare tutta la plastica che rimaneva intrappolata nelle reti perché erano ritenuti responsabili dello smaltimento, quando addirittura non erano trattati da inquinatori e incorrevano nel reato di trasporto illecito di rifiuti.
Per questo la legge Salvamare ha una portata rivoluzionaria. Partendo dalla proposta di legge sul “fishing for litter” dell’on. Rossella Muroni, relatrice del provvedimento alla Camera, la Salvamare permette ai pescatori di portare e conferire a terra i rifiuti che recuperano in mare, nei fiumi, nei laghi e nelle lagune senza doverne sostenere i costi di smaltimento.
Oltre a Marevivo, Rossella Muroni ricorda anche l’impegno di altre associazioni come Legambiente, WWF e Greenpeace, da sempre impegnate nella salvaguardia del mare.
Ma non finisce qui. La legge Salvamare promuove anche il riciclo della plastica e degli altri materiali raccolti dai pescatori.
Sensibilizzare i cittadini
La Salvamare, inoltre, prevede l’installazione di dissalatori e di sistemi di raccolta alla foce dei fiumi per intercettare la plastica prima che arrivi in mare.
Poiché l’inquinamento del mare dipende dai cattivi comportamenti delle persone, la legge prevede anche attività di sensibilizzazione e di educazione ambientale nelle scuole (iniziative che da tempo vedono Marevivo in prima fila).
I rifiuti plastici che finiscono in mare si scompongono in particelle microscopiche che vengono ingerite dai pesci ed entrano nella catena alimentare.
Come ricorda Rosalba Giugni, presidente di Marevivo, «le microplastiche sono state trovate perfino nella placenta, nel sangue e nel latte materno. Non c’è più tempo, dobbiamo agire tutti insieme».
Questa legge tanto attesa promette di avere un impatto ambientale concreto sulla salute del mare, dei laghi e dei fiumi.