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Inquinamento: il particolato causa 3,4 milioni di nascite premature l’anno

Le polveri sottili sono responsabili di quasi un parto anticipato su cinque in tutto il mondo: a rischio soprattutto il sud-est asiatico

Inquinamento: il particolato causa 3,4 milioni di nascite premature l’anno

 

(Rinnovabili.it) – Almeno 3,4 milioni di nascite premature in tutto il mondo sono causate dall’inquinamento atmosferico. Ogni anno vengono al mondo circa 15 milioni di bambini in anticipo rispetto alle 37 settimane di gestazione: ben il 18% – quasi una su cinque – quindi dipende dalla scarsa qualità dell’aria respirata dalla madre, in particolare dalle polveri sottili.

È il risultato di una ricerca condotta dallo Stockholm Environment Institute (SEI), che ha analizzato i dati relativi a 183 paesi. Le nascite premature sono il principale fattore di mortalità tra i bambini al di sotto dei cinque anni di età e, sottolineano gli studi dell’Oms, possono portare a durature disabilità nell’apprendimento, a problematiche legate alla vista e all’udito.

 

In precedenza, altri studi sull’inquinamento atmosferico si erano focalizzati sull’impatto sul peso del neonato alla nascita. La ricerca condotta da SEI permette così di aggiungere un altro tassello. Ovviamente, non è solo l’inquinamento a influire sulle nascite premature: anche povertà, infezioni, il fumo, l’abuso di droghe e l’attività fisica hanno un loro peso. Al netto di questi fattori, le polveri sottili sono indicate come le principali responsabili in 1 caso su 5. Tra le zone più a rischio spiccano soprattutto l’Africa subsahariana, il nord Africa e il sud-est asiatico.

È proprio in quest’ultima zona che si concentrano in misura maggiore i casi legati al particolato: ben 1,6 milioni. Tra i paesi dell’area si distingue la Cina. Benché Pechino abbia un tasso di nascite premature relativamente basso, i ricercatori dell’istituto svedese hanno conteggiato quelle dipendenti dall’inquinamento in oltre 500mila. L’obiettivo della Cina per il 2017, riguardo ai PM2.5, è non sforare i 60 microgrammi al mc, ma il limite di sicurezza indicato dall’Oms è meno della metà. Più del 90% della popolazione mondiale vive in luoghi dove l’inquinamento dell’aria supera questi limiti di sicurezza. Inquinanti come il particolato sono principalmente di origine antropica: derivano da traffico veicolare, centrali a carbone, incenerimento dei rifiuti.