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Indonesia: 100mila morti per i fumi della deforestazione

I roghi titanici del 2015 hanno emesso quantità esorbitanti di pm 2.5 che hanno avvolto tutto il sud-est asiatico. Ma per le autorità di Jakarta i morti sarebbero solo 24

Indonesia: 100mila morti per i fumi tossici della deforestazione

 

(Rinnovabili.it) – Gli incendi boschivi del 2015 legati alla deforestazione nel sud-est asiatico hanno causato più di 100mila morti. Lo rivela uno studio condotto da esperti in salute pubblica e modelli atmosferici delle università di Harvard e Columbia, appena pubblicato sulla rivista Environmental Research Letters. Erano stati roghi titanici, appiccati di proposito dalle multinazionali dell’olio di palma e poi sfuggiti di mano, nelle foreste dell’Indonesia il cui sottosuolo è un’immensa torbiera. Il fumo aveva avvolto presto anche le nazioni confinanti, con conseguenze pesantissime: voli annullati, scuole chiuse anche a Singapore e in Malesia, 500 mila casi di infezione alle vie respiratorie, quasi 50 milioni di persone esposte a fumi tossici 24 ore al giorno per settimane.

Secondo lo studio, le persone che sono morte prematuramente a causa di quegli incendi sono oltre 90mila in Indonesia, più di 6mila in Malesia e 2.200 a Singapore. Non è la prima volta che la deforestazione sconsiderata ha conseguenze sulla salute di milioni di cittadini in quei paesi, ma i dati del 2015 sono senza precedenti: rispetto alle nubi tossiche della precedente crisi del 2006 sono state colpite il triplo delle persone.

 

Indonesia: 100mila morti per i fumi tossici della deforestazioneLe emissioni giornaliere provocate dai roghi della foresta avevano addirittura superato le emissioni medie quotidiane degli Stati Uniti. Nelle zone più colpite di Sumatra e Kalimantan, i livelli di inquinanti dell’indice standard (PSI) toccavano il tetto dei 3.000, quando la soglia di pericolo è 300.

“Le torbiere su cui si sviluppano questi incendi contengono materiale organico combustibile e rilasciano in atmosfera grandi quantità di polveri sottili come i PM 2.5, cioè il principale fattore globale di mortalità legata all’inquinamento dell’aria”, si legge nello studio. Ma il numero delle persone colpite potrebbe essere addirittura maggiore, visto che la ricerca si è concentrata soltanto sugli adulti. Il ministero della Salute dell’Indonesia ha rispedito al mittente le accuse, sostenendo che le cifre elaborate dallo studio “non hanno alcun senso”. Secondo le autorità di Jakarta, i morti sarebbero appena 24.