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Inceneritori sì o no? È scontro sulla gestione dei rifiuti

Proprio nel giorno dell’avvio del piano d’azione del governo contro i roghi tossici, Movimento 5 Stelle e Lega si spaccano nel dibattito sugli inceneritori, per i primi da chiudere, per i secondi da implementare

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Fontana (Lombardia): “Chiudiamo quelli obsoleti, andiamo avanti con gli inceneritori avanzati”

 

(Rinnovabili.it) – Per Salvini bisognerebbe installare un inceneritore in ogni provincia della Campania, per Di Maio, appoggiato da Costa, gli inceneritori inquinano e di fatto non servono, Fontana risponde che allora non brucerà più quelli provenienti al di fuori della Lombardia. Lo scontro sulla gestione dei rifiuti è aperto e la questione inceneritori è al centro del dibattito, proprio oggi che il Primo Ministro Conte è stato a Caserta con 7 ministri per dare l’avvio al piano d’azione contro i roghi tossici. Per i grillini, pensare di potenziare gli inceneritori in Italia è una mossa sbagliata e inutile, addirittura sarebbero favorevoli a una loro completa chiusura. Dello stesso avviso anche il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che li considera il fallimento del ciclo integrato. “Non lo dico io – ha detto Costa – lo dicono le imprese, lo dice un’intera economia”. Per Costa, infatti, al di là di valutazioni ideologiche, gli inceneritori non servono, tanto meno serve incrementarne il numero dato che, tra l’altro, secondo quanto riferito proprio da Costa, “fortunatamente e per capacità dell’Italia la differenziata sta crescendo tanto”, aggiungendo che il governo sta lavorando per ribaltare il paradigma economico della gestione dei rifiuti, come prescritto nel contratto di governo. “Riduzione, riuso, recupero, riciclo – ha ribadito Costa – sono le quattro R che devono diventare un mantra per tutti. I rifiuti possono essere una risorsa: per l’ambiente e per l’economia. Quando arriva l’inceneritore, o termovalorizzatore, il ciclo dei rifiuti è fallito. Chi non è in sintonia con queste direttrici vive in un’epoca passata”.

 

 

A vivere in un’epoca passata, secondo Costa, dall’altra parte della barricata c’è il Ministro Salvini: “Non voglio un Paese che torna indietro”. Per Salvini non ci sono dubbi: se gestiti bene i rifiuti possono portare più salute e più economia, soprattutto in aree del paese, come la Campania, in cui sussiste una situazione di emergenza ambientale e in cui per il Ministro dell’Interno servirebbe un termovalorizzatore per ogni provincia, che possa bypassare “l’approssimazione e l’incapacità” che ci sono state fino a oggi nella gestione dei rifiuti. Per Salvini la Lombardia, dove ci sono già 13 inceneritori attivi, deve proseguire su questa strada e così dicendo sostiene il governatore lombardo Attilio Fontana, che risponde a Di Maio con una mezza provocazione: “Se di Maio dice che gli inceneritori inquinano – ha dichiarato Costa – io rilancio, dicendo che allora iniziamo a smettere di bruciare rifiuti di altre regioni. Chiederemo di cambiare la legge allo Stato che ci impone di accettare rifiuti di altre regioni e a quel punto non sarà più una provocazione”. Per Fontana, infatti, bisognerebbe chiudere quelli obsoleti o superati, ma andare avanti con gli inceneritori avanzati e tecnologici. “Anche per gran parte d’Europa – ha aggiunto Fontana – non creano alcun tipo di inquinamento, anzi forniscono acqua calda, quasi una forma di energia circolare. Sui nostri inceneritori viene fatta una quantità immane di controlli perciò posso dire che non inquinano”.