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Il climate change sta intensificando la siccità?

La siccità sta davvero aumentando al cambiare del Clima? L'Onu dice di no argomentando che l'indice di calcolo utilizzato fino ad oggi si basa su errati presupposti

(Rinnovabili.it) – Sempre più spesso intensi periodi di siccità danneggiano le coltivazioni. Per dare vita ad un nuovo studio i ricercatori hanno preso d’esempio il caso dei girasoli di Tolosa, le cui coltivazioni durante la scorsa estate sono state danneggiate a causa dell’abbassamento del livello delle acque sotterranee, probabilmente dovuto alle conseguenze del cambiamento climatico.

Contrariamente a quanto detto dal Panel Intergovernativo dell’Onu sul cambiamento climatico nel 2007, pare che non ci siano realmente prove che i vari episodi di siccità che si stanno verificando nel mondo siano effettivamente casi più prolungati e più intensi rispetto al passato, anche se sicuramente alcune aree sono maggiormente colpite rispetto ad altre.

 

Pubblicato sulla rivista Nature, lo studio prende di mira una tecnica chiamata Palmer Drought Severity Index, o PDSI. Il PDSI è stato utilizzato come base dall’IPCC nel suo quarto rapporto di valutazione, un documento che ha alimentato profonda preoccupazione per il riscaldamento globale, portato poi al vertice di Copenhagen del 2009. Il quarto rapporto di valutazione ha suggerito che è probabile che episodi  di “siccità più intensa e più duratura” erano stati osservati in ” aree più ampie ” a partire  dal 1970. Ma, secondo il team guidato dallo scienziato ambientale Justin Sheffield della Princeton University, il PDSI è uno strumento dannoso che dovrebbe essere rimosso.

Sviluppato nel 1960 per capire quanto destinare in termini di aiuti agli agricoltori statunitensi colpiti, l’indice calcola il rischio siccità sulla base delle temperature in aumento, ma non utilizza altri fattori che influenzano l’evaporazione del suolo. “L’aumento precedentemente riportato dei casi di siccità globale è sovrastimato in quanto il PDSI utilizza un modello semplificato di evaporazione potenziale che risponde solo alle variazioni di temperatura e quindi risponde in modo errato al riscaldamento globale degli ultimi decenni”, hanno detto i ricercatori. “Calcoli più realistici, basati sui principi fisici che tengano conto dei cambiamenti di energia disponibile, umidità e velocità del vento, suggeriscono che ci sono stati pochi cambiamenti nella siccità negli ultimi 60 anni.”