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Con SilentKiller Greenpeace mette a nudo i danni provocati dal carbone

Commissionato da Greenpeace all'Università di Stoccarda il rapporto SilentKiller evidenzia i danni alla salute prodotti dalle centrali a carbone

SilentKiller(Rinnovabili.it) –  Aumenta il numero dei disoccupati in Europa e chi un posto ce l’ha si trova spesso a dover fare i conti con uno stato di salute precario. La causa, ha rivelato lo studio che Greenpeace ha commissionato alla Stuttgart University, sarebbe da ricercare nell’aumento della concentrazione di inquinanti nell’aria, tale da determinare una crescita del numero dei malati di asma e della percentuale di attacchi cardiaci soprattutto nelle vicinanze di centrali elettriche a carbone.

 

Il rapporto appena pubblicato invita quindi i governi a stabilire nuovi obiettivi energetici per ridurre i rischi di malattia in Europa determinando così, di conseguenza, anche un abbassamento dei costi sanitari.

Ma questo purtroppo è solo uno dei preoccupanti risultati contenuti nello studio, dove vengono elencati numeri che hanno hanno spinto Greenpeace International ha lanciare l’appello per lo stop alle autorizzazioni di costruzione di 50 nuove centrali a carbone.

 

L’analisi, intitolata SilentKiller, prende in esame gli impatti negativi sulla salute che le 300 maggiori centrali inquinanti elaborando le relative proiezioni nel caso in cui le nuove centrali dovessero essere realizzate, con la conclusione che le morti premature continuano a crescere di numero e la vita degli europei si sta accorciando proprio a causa dell’aumento della percentuale di polveri nell’aria, per un totale di anni di vita persi che nel solo 2010 è stato equivalente a 240.000.

E mentre sono la Polonia, la Germania, la Romania, la Bulgaria e il Regno Unito a possedere le centrali a carbone più “sporche” il documento conferma che tutti gli stati europei hanno elevate percentuali di inquinanti nell’aria, perché le polveri sottili vengono trasportate dal vento. Kumi Naidoo, direttore esecutivo di Greenpeace International, ha detto che il rapporto ha mostrato il bisogno urgente per i politici europei di eliminare gradualmente il carbone, approvando nuovi obiettivi per le fonti energetiche rinnovabili che impongano una produzione energetica europea green per il 50%. “Quest’anno si suppone sia per l’UE l’ ” Anno dell’Aria “, è stato scritto nel rapporto. “Eppure, i politici europei non si fermano e più di 50 nuove centrali elettriche a carbone sono in costruzione o in fase di sviluppo e aumenterà il numero dei morti. Tutto questo va fermato.”