Nel rapporto Green Italy 2018 di Fondazione Symbola e Unioncamere, stimati oggi in Italia quasi 3 milioni di occupati “verdi”, un valore destinato a salire ancora entro l’anno
Lombardia regione più virtuosa per numerosità assoluta di contratti relativi a green jobs
(Rinnovabili.it) – La fotografia della green economy nazionale scattata da GreenItaly 2018, il rapporto fresco di pubblicazione di Fondazione Symbola e Unioncamere, non poteva non indagare uno dei settori portanti a livello nazionale: quello dei green jobs. Quasi 3 milioni (2 milioni e 988 mila per la precisione) gli occupati con competenze “verdi” censiti nel rapporto, il 13% dell’occupazione complessiva nazionale. Un dato che pare destinato ad aumentare entro la fine dell’anno: Unioncamere parla di 474.000 contratti attivati, pari al 10,4% del totale delle richieste per l’anno in corso, che nel manifatturiero sfiora il 15%. Guardando ai soli dipendenti, Progettazione e Ricerca & Sviluppo sono le aree aziendali in cui spiccano i green jobs, con un 63,5% di nuovi contratti per il 2018.
Provando a fare una classifica regionale, notiamo come al primo posto per numerosità assoluta di contratti relativi a green jobs (123.380, poco più di un quarto del totale nazionale) si piazzi la Lombardia, seguita da Emilia Romagna (45.562), Lazio (45.480), Veneto (42.654), Piemonte (38.869), Campania (29.467), Toscana (23.637), Puglia (20.912), Sicilia (19.994) e il Friuli Venezia Giulia (11.546). Guardando alle province, invece, e alle attivazioni programmate di contratti relativi a green jobs, spiccano Milano, con 63.242 nuove posizioni, e Roma, con 37.570, seguite da Torino, con 23.478 unità, Napoli, con 16.761 attivazioni, e Brescia, con 14.977.
Il presidente di Fondazione Symbola, Ermete Realacci, parla di una scelta coraggiosa e vincente: “Per le imprese, che investendo diventano più sostenibili e soprattutto più competitive. E per il Paese, che nella green economy e nell’economia circolare ha riscoperto antiche vocazioni (quella al riciclo e all’uso efficiente delle risorse) e ha trovato un modello produttivo che grazie all’innovazione, alla ricerca, alla tecnologia ne rafforza l’identità, le tradizioni, ne enfatizza i punti di forza. Un modello produttivo e sociale che offre al Paese la possibilità di avere un rilevante ruolo internazionale: già oggi l’Italia è una superpotenza nell’economia circolare”.
Soddisfatto anche il presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli: “Oggi un quarto delle nostre imprese parla il linguaggio della green economy, che significa rispetto per l’ambiente, tutela del territorio e delle sue risorse. Un linguaggio strettamente connesso con l’innovazione in tutte le sue forme, inclusa l’adozione delle tecnologie di Impresa 4.0.”.