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Nuova ecatombe della Grande Barriera Corallina: 30% dei coralli morti

Uno studio ha trovato che il 29% dei 3,863 reef che formano la Grande Barriera Corallina australiana ha perso due terzi o più di loro coralli nel 2016 a seguito dell’ondata di caldo marino

Grande Barriera Corallina

 

Reef maturi e varigeati si sono trasformati in sistemi più degradati, con poche specie rimanenti

(Rinnovabili.it) – Una catastrofica ondata di calore ha causato una vera e propria strage di coralli nella Grande Barriera Corallina: uno studio pubblicato su Nature e condotto dal Professor Terry Hughes, direttore dell’ARC Centre of Excellence for Coral Reef Studies, parla del 30% dei coralli morti in un lasso temporale di nove mesi. Il lavoro ha infatti esaminato il legame tra il livello di esposizione al calore, le fasi successive di sbiancamento dei coralli e la loro morte definitiva. L’estensione e la rapidità di questo fenomeno, che ha interessato la Grande Barriera Corallina, ha sorpreso i ricercatori: “Quando i coralli perdono colore a seguito di un’ondata di caldo, possono sopravvivere e ritrovare il colore lentamente nel momento in cui la temperatura scende oppure possono morire”, ha spiegato il Professor Hughes. “Nel periodo di nove mesi tra marzo e novembre del 2016, abbiamo perso una media del 30% dei coralli di tutta la Grande Barriera Corallina”.

 

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Gli scienziati hanno deciso di mappare l’impatto dell’ondata di caldo marino del 2016 sui coralli, lungo 2.300 km della Grande Barriera Corallina, individuando come prima cosa lo stretto legame tra la morte del corallo e le aree in cui l’esposizione al calore era più estrema, quindi il nord del reef, tra le zone più colpite. Lo studio ha mostrato che il 29% dei 3,863 reef che compongono la Grande Barriera Corallina hanno perso due terzi o anche più dei coralli. Questa perdita ha causato “radicali cambiamenti nel mix di specie di coralli su centinaia di singole barriere”, ha detto il Professore Andrew Baird, co-autore del report. “Reef maturi e variegati si sono trasformati in sistemi più degradati, con poche specie rimanenti”, ha detto. Nonostante la perdita di circa la metà dei coralli nelle acque profonde habitat nel nord della Grande Barriera Corallina , “ci sono ancora miliardi di coralli vivi che in media sono più resistenti di quelli che sono morti. Dobbiamo concentrarci con urgenza nella protezione del bicchiere che è ancora mezzo pieno, aiutando gli esemplari sopravvissuti a riprendersi”, ha spiegato il Professor Hughes.

 

Gli scienziati hanno sottolineato la necessità di una ulteriore valutazione del rischio del collasso dell’ecosistema della barriera corallina, soprattutto se le azioni a livello globale per contrastare il cambiamento climatico non saranno efficaci. “La Grande Barriera Corallina è certamente minacciata dal cambiamento climatico, ma non è spacciata se agiremo molto rapidamente sulle emissioni di gas serra”.