Ricerca shock di Università della California e NASA: il tasso di fusione del ghiaccio antartico nella baia di Amundsen è triplicato. Pericolo per il livello del mare
(Rinnovabili.it) – Una lastra di ghiaccio antartico delle dimensioni del Texas sta sciogliendosi a velocità inimmaginabili. Il blocco perde un volume pari a quello del monte Everest ogni due anni, e il tasso di fusione è triplicato negli ultimi dieci anni. Lo sostiene una ricerca che uscirà domani sulla rivista Geophysical Research Letters.
Per ottenere questi risultati, gli scienziati della University of California-Irvine insieme alla NASA hanno analizzato più di 20 anni di dati sul “bilancio di massa” dei ghiacciai nella baia di Amundsen, uno strato solido che sfocia nel mare di Amundsen. La misura “bilancio di massa” tiene conto del fatto che i ghiacciai guadagnano e perdono volume nel tempo, e fa una media.
Le scoperte degli esperti sono state… agghiaccianti: il blocco perde mediamente 83 miliardi di tonnellate di materia ogni anno, tasso che ha subito un’impennata senza precedenti: nel 1992 la media era 6,5 miliardi di tonnellate annuali.
«La perdita di massa di questi ghiacciai sta aumentando ad un ritmo sorprendente», ha sottolineato Isabella Velicogna, co-autrice dell’articolo che spiega i risultati, sottolineando l’incertezza riguardo a come la fusione potrebbe poi influenzare l’innalzamento del livello del mare. I ghiacciai, che hanno un impatto in tal senso, tendono anche a guadagnare volume durante la stagione fredda, il che rende poco chiaro quanto velocemente si verificherà un aumento effettivo del livello del mare. Se tutti i ghiacciai del Mare di Amundsen si fondessero, il livello dell’acqua salirebbe di circa quattro metri.
«È molto importante che continuiamo a monitorare i cambiamenti – ha detto Velicogna – perché i cambiamenti stanno procedendo con grande rapidità».
Lo studio rappresenta l’ultima ricerca pubblicata per dimostrare la vulnerabilità di tutta la West Antarctic Ice Sheet, una zona che la NASA ha descritto di recente come “instabile”, di fronte a una fusione che appare progressiva a causa del riscaldamento globale.
La ricerca non va contro alle stime che rilevano un aumento del ghiaccio antartico complessivo. Infatti, se è vero che il ghiaccio marino sta aumentando attorno al Polo sud, è altrettanto vero che quello terrestre sta invece sciogliendosi. Se il primo dovesse tramutarsi in acqua, il livello del mare – come un cubetto in un bicchiere, non salirebbe. Quando invece è il secondo a fondersi, il mare ne viene influenzato perché viene aggiunta acqua all’acqua.
Se nell’Artico il ghiaccio marino è importante perché, quando si scioglie, più luce solare viene assorbita dagli oceani che si riscaldano, in Antartide la fusione di questa tipologia di ghiacci è un problema minore per il riscaldamento oceanico.