Secondo il Bollettino pubblicato oggi dalla World Meteorological Organization, l’80% dell’aumento della quantità dei gas a effetto serra sarebbe imputabile alla CO2
(Rinnovabili.it) – Un nuovo record per la quantità di gas a effetto serra rilasciata in atmosfera nel 2011: un aumento del 30% rispetto ai livelli registrati nel 1990 che rischia di avere effetti devastanti sul riscaldamento globale. A rivelarlo è la World Meteorological Organization (WMO) all’interno del Bollettino appena pubblicato, nel quale viene analizza la concentrazione atmosferica dei gas a effetto serra, aumentata principalmente a causa della CO2, uno dei gas più longevi la cui diffusione non sembra conoscere battute d’arresto. Dall’inizio dell’era industriale ad oggi, infatti, sono circa 375 miliardi le tonnellate di carbonio che sono state rilasciate in atmosfera sotto forma di CO2; di queste, una metà vi è rimasta “intrappolata”, l’altra metà viene assorbita dagli oceani e dalla biosfera terrestre, con implicazioni che, secondo il Segretario Generale della WMO, Michel Jarraud, potrebbero impattare su tutti gli aspetti della vita sulla Terra e degenerare con quanto sarà emesso in futuro.
Oltre all’aumento del grado di acidità degli oceani, sono tantissime le interazioni tra i gas a effetto serra e la biosfera che, per essere gestite al meglio, hanno bisogno di una migliore capacità di monitoraggio e di più affinate conoscenze scientifiche sulla materia. È per questo che l’Organizzazione si avvale della Global Atmosphere Watch Network, una rete tra più di 50 Paesi in tutto il mondo, grazie alla quale riesce ad avere dati e misurazioni accurate sulla concentrazione dei gas serra, sulla loro origine e sulle reazioni chimiche che esse provocano, con le quali fronteggiare il problema. Oltre al biossido di carbonio (CO2), a vessare l’atmosfera sarebbero anche il metano (CH4) e il protossido di azoto (N20).